Resta ancora al palo il project financing per la gestione dell’illuminazione pubblica di Monza. L’appalto, questa volta, non è stato bloccato da qualche ricorso ma dal Comune che ha congelato l’assegnazione dell’incarico alla multinazionale francese Citelum Italia e i termini per esercitare il diritto di prelazione a disposizione della società Varese Risorse del gruppo Acsm-Agam che nel febbraio 2019 ha presentato insieme ad A2A la proposta di progetto vinta dall’azienda transalpina grazie a una offerta economicamente più conveniente.
In municipio, riporta la determina con cui è stata sospesa l’aggiudicazione, «a seguito di ulteriori verifiche è emersa la sussistenza di un errore materiale sul calcolo dell’entità del canone da corrispondere al concessionario a cura del Comune». In piazza Trento e Trieste hanno sbagliato a fare i conti e ora dovranno esaminare nuovamente le offerte presentate dai due concorrenti: detto in termini tecnici serve «un supplemento istruttorio finalizzato all’esatta quantificazione dell’entità del canone». I controlli e i riconteggi non potranno prolungarsi per più di sei mesi.
L’inghippo ferma per la seconda volta una gara travagliata, pubblicata dall’amministrazione Scanagatti, assegnata ad Acsm-Agam e annullata dal Consiglio di Stato dopo che il Tar aveva respinto due volte il ricorso presentato da Enel Sole che non ha partecipato al bando attuale.
L’appalto, che prevede una concessione di circa 45 milioni di euro e investimenti dell’operatore per 11, velocizzerebbe la sostituzione delle lampade guaste che lasciano al buio parecchie zone di Monza. Consentirebbe, inoltre, di riqualificare i lampioni e collegarli alla fibra ottica con la prospettiva di aumentare i servizi di smart city e potenziare la rete di telecamere attive in città.