Monza, razziato l’orto condiviso di Cederna: il quartiere in aiuto per ricomprare i macchinari

I ladri hanno colpito all’orto condiviso di Cederna a Monza: rubati tutti gli attrezzi usati ogni giorno dai volontari del progetto di inclusione e solidarietà “Grani di pepe”. Il quartiere ha risposto: esposte anche cassettine per raccogliere le offerte.
Monza, Orto condiviso di Cederna: volontari al lavoro dopo il furto degli attrezzi agricoli
Monza, Orto condiviso di Cederna: volontari al lavoro dopo il furto degli attrezzi agricoli Fabrizio Radaelli

Tutti i furti fanno male. Alcuni sono più dolorosi di altri. All’orto condiviso di Cederna, 3mila metri quadrati tra via Tiepolo e via Riva a Monza, sono ragazzi disabili e volontari ad averne subito uno. I ladri sono entrati nel campo di notte, tra mercoledì 28 e giovedì 29 marzo, indisturbati e a colpo sicuro, e si sono portati via tutti gli attrezzi e i decespugliatori (persino dei trapani). Tutto quello che serve, ogni giorno, per lavorare il terreno che la parrocchia ha concesso gratuitamente per il progetto “Grani di pepe” e che da molti mesi, sempre di più, funziona come un grande contenitore di inclusione e solidarietà.


I ladri si sono organizzati. Hanno portato via anche una nuova motozappa. Per farlo dovevano essere almeno in tre e con un furgone. Con un piede di porco hanno scardinato i lucchetti, prima dell’ingresso al campo e poi della casetta che serve da ricovero al materiale che ogni giorno i volontari utilizzano con i ragazzi disabili che vengono a lavorare nell’orto. Un furto per un valore complessivo tra gli 800 e i mille euro. Tantissimo per una realtà di volontariato e un orto di quartiere in grado di coinvolgere ragazzi disabili, della cooperativa Lambro e della zona.

«Ci siamo rimasti malissimo – racconta Luciano Rossetti, volontario direttore dell’orto – ma sono i ragazzi disabili i più dispiaciuti. Dobbiamo ricomprarci tutto».

Appena saputo del furto, tutto il quartiere si è mobilitato. Alcuni ragazzi sono arrivati per dare una mano e proseguire i lavori, tornando all’antico: una semplice zappa per dissodare il terreno. Qualche negoziante ha già esposto una piccola cassetta per le offerte. Pochi spiccioli per aiutare i volontari a ricomprarsi tutto.

«Certo, ora porteremo gli attrezzi a casa ogni giorno – conclude con amarezza Rossetti – ma qui di certo si va avanti, sempre». Circa otto i volontari fissi, 30 i ragazzi disabili che a rotazione aiutano nel campo. E chi volesse dare una mano, può anche passare in questi giorni dal campo per prendersi qualche verdura e lasciare un piccolo contributo: porri, insalata primaverile e cicoria sono lì che aspettano. Come i volontari e i loro ragazzi.