Monza, questa strada non è sicura E i disabili bloccano il traffico

Bloccano via Santa Anastasia non facendo passare le auto, gridando a squarciagola di avere un semaforo e strisce pedonali per attraversare il vialone in sicurezza. E’ la protesta dei residenti di Cascina San Bernardo, alloggi comunali destinati ai disabili.
La protesta dei disabili residenti in cascina San Bernardo.
La protesta dei disabili residenti in cascina San Bernardo. Barbara Apicella

Hanno bloccato via Santa Anastasia per una decina di minuti, non facendo passere le automobili che da Monza si dirigevano verso Villasanta, gridando a squarciagola la loro richiesta di avere un semaforo e strisce pedonali per attraversare il vialone in totale sicurezza. Questa la protesta organizzata questa mattina dai residenti di Cascina San Bernardo, il complesso di alloggi comunali destinati ai diversamente abili proprio davanti all’istituto Mapelli.

Un gruppo di una quindicina di residenti, dopo le numerose segnalazioni avanzate all’Amministrazione comunale attraverso email, lettere, incontri con l’assessore Antonio Marrazzo, interpellanze in Consiglio comunale per voce dell’allora capogruppo di “Insieme per Monza – Monza Futura” Anna Mancuso, e articoli sul Cittadino, ha deciso di passare all’azione. Intorno alle 10.30, mentre il traffico aumentava, si sono messi in mezzo alla strada incassando impassibili epiteti e bestemmie degli automobilisti che non venivano fatti passare. Una protesta durata al massimo una decina di minuti, per poi rientrare lentamente nei loro appartamenti e annunciare prossime mobilitazioni.

«Non ci fermiamo qui– denuncia il Comitato inquilini– o il Comune interviene concretamente e rapidamente o noi anche nelle prossime settimane organizzeremo mobilitazioni di questo tipo e siamo pronti anche a fermare il vialone in occasione del Gran Premio». Un problema che ormai prosegue da anni e che vede gli inquilini, per lo più persone costrette sulla sedia a rotelle o con serie difficoltà motorie ad attendere anche venti minuti prima di riuscire ad attraversare la strada.

«Noi vogliamo semplicemente uscire di casa e svolgere le nostre quotidiane commissioni in piena sicurezza – concludono – Non vogliamo essere messi in un ghetto dove non ci viene neppure consentito di uscire di casa in totale sicurezza, rischiando ogni giorno la pelle e per di più a nostro rischio e pericolo perché, qualora venissimo investiti è colpa nostra. Lungo tutta la via Sant’Anastasia, fino a Villasanta, mancano le strisce pedonali».