Monza, presta l’auto agli amici che fanno un incidente e simula il furto: doppia denuncia

«Mi hanno rubato la macchina, l’ho detto ai carabinieri». Invece sembra proprio che non sia andata così e un lissonese di 35 anni rischia ora un’accusa di procurato allarme e un’altra per simulazione di reato. Perché la sua auto è stata protagonista di un incidente a Sant’Alessandro.
Monza Polizia locale
Monza Polizia locale Fabrizio Radaelli

«Mi hanno rubato la macchina, l’ho detto ai carabinieri». Invece sembra proprio che non sia andata così e un lissonese di 35 anni rischia ora un’accusa di procurato allarme e un’altra per simulazione di reato.

Tutto ha inizio martedì notte, attorno alle 2.20 quando gli agenti della polizia locale sono intervenuti per un incidente in via Sant’Alessandro a Monza. Sul posto c’era anche una pattuglia della polizia di stato.
Ma delle due auto coinvolte nel sinistro ce n’era una soltanto, una Mini Cooper e il suo conducente, illeso, un 45enne di Bernareggio. L’altra, una Clio con tre persone a bordo era invece sparita subito dopo il sinistro.

Gli agenti sono tuttavia riusciti a risalire alla targa dell’auto e alla sua proprietaria, una monzese, la quale, tuttavia, ha detto di aver lasciato la vettura al figlio, il 35enne di Lissone. Contattato, ha detto che l’auto gli era stata rubata a San Rocco attorno a mezzanotte e che aveva denunciato il fatto telefonicamente ai carabinieri.

Ma gli orari non coincidono: i vigili hanno fatto alcune verifiche e scoperto che la telefonata all’Arma c’era stata, ma più tardi, dopo l’incidente.

Messo alle strette, il lissonese ha raccontato di aver prestato l’auto della madre a tre amici e, saputo dell’incidente, ha avuto paura delle conseguenze e ha finto il furto dell’auto.