Terzo piano, settore C, ospedale San Gerardo di Monza. Dove c’erano gli studi medici sta per nascere uno dei primi “Centri nascita” in Italia. Due miniappartamenti con camera matrimoniale, bagno privato, angolo cottura, piccolo soggiorno e vasca.
Un ambiente accogliente e familiare, un luogo dove partorire come a casa, ma nella sicurezza di un ospedale. Dopo le family room, le prime in Italia, per accogliere i piccoli della terapia intensiva neonatale insieme ai genitori, ecco un nuovo progetto innovativo della Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma che a Monza gestisce i reparti materno-infantili. Fino ad oggi infatti solo Genova, Brescia e Firenze si sono dotate di una “casa del parto”.
I lavori per la demolizione dei vecchi studi medici sono iniziati da due settimane e nel giro di un mese i due mini appartamenti dovrebbero essere pronti.
«Gli appartamenti stanno prendendo forma – spiega Fabio Binelli, direttore generale della Fondazione – stiamo ora selezionando gli arredi che saranno scelti per offrire un’atmosfera accogliente e familiare per accogliere la donna nel travaglio insieme al partner».
Nulla a che vedere con una stanza di ospedale: i bilocali avranno una camera grande con un letto matrimoniale, una vasca per chi desidera il parto in acqua, un bagno privato. All’ingresso ci sarà un piccolo soggiorno con un tavolo per il pranzo, un angolo cottura, la televisione.
«È da tanto tempo che inseguivo l’idea di un centro nascita di questo tipo – spiega Patrizia Vergani, direttrice della Clinica ostetrica a Monza – e oggi anche regione Lombardia promuove questo tipo di strutture all’interno degli ospedali. Per anni ci siamo dedicati alle gravidanze patologiche che nel nostro centro raggiungono il 60%, ma è giusto offrire un parto naturale e non medicalizzato a quelle donne che hanno una gravidanza fisiologica e che vogliono vivere l’esperienza della nascita accompagnate solo dal proprio compagno e da un’ostetrica».
Da un anno la Clinica ostetrica si sta preparando ed è pronto il Piano terapeutico assistenziale. «Siamo stati precursori anni fa dell’idea di un parto naturale – spiega Vergani – da sempre le nostre ostetriche sanno come seguire un parto a basso, medio e alto rischio ostetrico, ora questa idea di recuperare la naturalità della nascita si è fatta scuola a partire dal nord Europa ed è auspicata anche dal nostro Ministero».
L’accesso al Centro nascita sarà l’ultimo atto di un percorso di assistenza che accompagna la donna nei nove mesi della gravidanza a partire dalle visite ambulatoriali e dal corso pre parto; alle donne che mostrano le caratteristiche adatte per un parto non medicalizzato sarà offerta la possibilità di far nascere il proprio bambino in un ambiente dal sapore di casa insieme ad un’ostetrica che sarà al suo fianco in un rapporto “uno a uno” in ogni fase, dal travaglio al parto, in continuità. Dopo la nascita i neogenitori potranno restare insieme giorno e notte con il nuovo nato anche con eventuali figli più grandi durante le ore del giorno per poi tornare a casa nel giro di 24/48 ore dalla nascita. I costi del nuovo servizio saranno coperti dal Sistema sanitario regionale, ma in attesa delle convenzioni, i due mini appartamenti saranno a pagamento: «Con la ristrutturazione del San Gerardo – spiega Binelli – abbiamo perso sei posti letto e le nostre camere private per degenti solventi».