La monarchia e la repubblica si sono giocate di nuovo la loro partita: e hanno vinto entrambe, per così dire, dal momento che qualcosa di reale è sopravvissuto ed è stata una liberazione, all’ombra del 25 aprile.
Quello è il giorno in cui i volontari dell’Enpa, l’Ente nazionale di protezione animali, sono intervenuti alla fontana della corte d’onore della Villa reale di Monza: lì “nuotavano beatamente con la mamma” nove piccoli di germano reale, ma “forse spaventati per il gran viavai di visitatori sono fuggiti in tutta fretta in direzione della Villa” scrive l’Ente. Nella fuga sono caduti in un tombino quasi tutti (tranne uno) lontani dalla mamma. Chi girava da quelle parti ha avvertito il personale della Reggia che a sua volta ha contattato Sergio Banfi, responsabile della sede operativa Enpa, seguito dalle volontarie Paola ed Eleonora. “La guardia di sorveglianza in servizio, Maurizio, intuendo la posizione dei piccoli all’interno dei sotterranei grazie al loro pigolio, ha potuto accompagnare i tre soccorritori nel punto esatto: qui, ben nascosti nell’intercapedine in mezzo alle tubature, Sergio, Paola ed Eleonora, con un piccolo retino e un bel po’ di fatica, hanno recuperato tutti e nove i germanini sistemandoli poi in uno scatolone”.
L’Enpa nel frattempo ha suggerito di mettere in sicurezza il tombino anche da simili eventualità: “La mamma germana probabilmente aveva portato i figli nella fontana, circondata da vegetazione, considerandola un posto ideale sia per la presenza di acqua sia per la relativa tranquillità. Quando saranno più grandi li condurrà al laghetto dei giardini della Villa reale e in questo caso bisogna solo augurarsi che non saranno vittime dei numerosi cani lasciati liberi dai proprietari irresponsabili.
Il suggerimento di Enpa è di non avvicinare gli animali selvatici, germani inclusi, “sia per non spaventarli sia per non abituarli al contatto con l’umano che può solo essere un fatto negativo”.