Se il MIMO edizione 2023 era principalmente incentrato sull’aspetto espositivo delle quattro ruote, unito alle incessanti sessioni di test e parate in pista, l’organizzatore non ha di certo dimenticato l’essenza stessa dell’impianto che ospitava la manifestazione. E quindi cosa proporre di particolare al pubblico che si recava in Autodromo? Una gara certo, ma una gara speciale.
Dopo varie giornate di test nelle settimane scorse ecco che da venerdì a domenica sullo Stradale si sono cimentati i ricercatori di vari atenei nel mettere a punto le auto a guida autonoma. Ma non vetture normali, quelle di tutti i giorni per intenderci, che peraltro sono già testate da diversi anni. No, essendo a Monza ecco che queste automobili, anzi queste monoposto, sono state realizzate pensando a delle vere vetture da corsa.
La IndyLight a guida autonoma all’autodromo di Monza
Nei vari turni a disposizione delle cinque università che hanno raccolto la sfida, il pubblico ha potuto veder sfrecciare davanti ai loro occhi delle Dallara di Formula IndyLight, una sorta di Formula 2 americana, con posizionati al posto del pilota una serie infinita di cavi, sensori, microcamere e altri accorgimenti tecnologici con lo scopo, uguale a quello di essere un umano, di andare è più veloce dei propri avversari.
Alla fine il tempo migliore, di poco superiore ai due minuti e con punte di velocità di circa 280 chilometri orari, lo ha stabilito la monoposto messa a punto dal Politecnico di Milano in collaborazione con l’Università dell’Alabama. Secondi i giovani ingegneri provenienti dalla tedesca Monaco e sul gradino più basso del podio i ricercatori dell’Università di Modena, che per ora resta ancora l’indiscussa patria dei motori.