Giuseppe è altro un metro e 80 centimetri, la stella cometa occupa l’intera volta del presbiterio mentre per sollevare il bue servono le braccia di tre persone.
È monumentale e scenografico il presepe (ad altezza naturale), allestito nella chiesa del santuario francescano delle Grazie, a Monza. Un’opera nata dalla fantasia di frate Gianbattista, per tutti solo fra Gibo, insieme alla collaborazione di cinque giovani che nella settimana prima di Natale hanno condiviso insieme ai frati delle giornate di meditazione e preghiera.
«È un presepe francescano – precisa fra Gibo, autore del presepe – Significa che tiene insieme la natività con il mistero dell’Eucarestia. Come Francesco collocò la mangiatoia ai piedi dell’altare ricordandoci così che Gesù si incarna tutti i giorni dell’Eucarestia, anche noi abbiamo posto il Bambino sotto l’altare. E anche la stella cometa parte dalla capanna e raggiunge la mensa».
Nei personaggi posizionati sono presenti tutte le età: il bambino, il giovane, l’adulto e l’anziano, a significare che «in ogni stagione della vita ci viene chiesto di stare davanti al Signore».
Un presepe nato dalle riflessioni, dalle idee condivise e dalle proposte avanzate dai ragazzi e che si sono tramutate nella monumentale scenografia della natività.
«I ragazzi ci hanno lavorato ogni sera nei giorni prima di Natale, anche fino a notte, per arrivare in tempo alla notte della vigilia. E proprio la sera del 24 dicembre è stato ultimato», continua frate Gianbattista.
Il presepe resta allestito fino alla festa del Battesimo di Gesù, a metà gennaio, visitabile negli orari di apertura del santuario.