Formare ragazzi preparati per le nuove frontiere dell’agricoltura 4.0. L’indirizzo di agraria dell’istituto Mapelli di Monza, il cui dirigente è Aldo Melzi, con il team di docenti sta investendo perché gli studenti siano sempre più preparati al futuro: tanto che è appena arrivato un trattore computerizzato con antenna e geolocalizzazione che, potenzialmente, avrebbe anche guida autonoma.
Proprio perché il mezzo possa essere a misura dei ragazzi la scuola si è dotata, tra le prime in tutt’Italia, di un simulatore, con tanto di seduta, doppio monitor e pedali su cui i giovanissimi sperimentano la guida di questo mezzo e tutte le sue potenzialità. A gestire questa strumentazione il docente Marco Tiranno, coordinatore dell’indirizzo di agraria, che mostra nella realtà l’uso di questo mezzo per poi spostarsi nell’aula delle simulazioni.
Monza: il trattore del Mapelli e la tecnologia in agricoltura
«Il nostro indirizzo è giovane, per questo negli anni stiamo cercando di migliorare tutta la strumentazione- racconta lo stesso docente- e con i fondi del Pnrr oltre ad altre risorse regionali abbiamo avuto la possibilità di fare quest’importante acquisto che ha una grande valenza didattica perché dobbiamo formare i ragazzi per il loro futuro in cui la tecnologia è sempre più presente. Quando hanno visto per la prima volta il trattore erano tutti senza parole, entusiasti nello scoprire che, attraverso il simulatore avrebbero potuto imparare ad usarlo anche loro. Per ora solo pochi adulti lo possono guidare ma insieme agli studenti stiamo lavorando nella realizzazione di mappe di prescrizione (che permettono di raccogliere indicazioni sullo stato del terreno dall’umidità alla concentrazione di elementi nutritivi) grazie anche all’uso di droni, per poi operare sul simulatore».
Monza: il trattore del Mapelli e il suo uso
Al momento il mezzo con aratro e altri accessori viene utilizzato in una porzione dell’orto e nel piccolo campo che si trova davanti alla scuola. Dopo un’osservazione nella realtà si passa poi al “lavoro” virtuale nell’aula in cui è collocato il simulatore per mettersi alla prova in prima persona.
«Sono coinvolti gli alunni del triennio, e tutti, al primo impatto colgono nel simulatore molte affinità con i videogiochi- continua il docente- quindi l’entusiasmo è alle stelle. Entusiasmo che cresce una volta che provano l’ebbrezza di guidare il trattore, si rendono conto di quante potenzialità ha questa strumentazione: valutano le mappe, capiscono su quale porzione di terreno operare, controllano il rischio di ribaltamento. A fine anno faremo una classifica del miglior e del peggior pilota. Sappiamo che l’agricoltura sta andando in una direzione sempre più tecnologica per questo vogliamo formare studenti preparati e competenti anche sotto questo punto di vista. Anche il dirigente approva questi investimenti perché per primo ha osservato l’impatto didattico che hanno sui ragazzi e sulla qualità della loro preparazione per il futuro».