Scadrà il prossimo ottobre l’accordo di programma sottoscritto nel 2008 da Asst di Monza, Regione Lombardia e Comune, per la vendita del vecchio ospedale Umberto I. Dieci anni durante i quali non si è riusciti a trovare un compratore interessato all’intero lotto, e due aste andate completamente deserte.
Ecco allora la proposta: vendere l’edificio non più come un unico lotto ma in porzioni. Ad avanzare l’ipotesi come possibile alternativa al degrado dell’intera struttura sono gli stessi residenti del quartiere San Carlo, interessati a rivalutare l’edificio simbolo del loro rione, immaginandolo come polo attrattivo per futuri compratori.
«L’ipotesi di vendere l’Ospedale vecchio a pezzi è da valutare in funzione del mercato e delle possibilità di vendita – spiega Matteo Stocco, direttore generale dell’Asst di Monza, proprietaria dell’immobile -. In ogni caso l’area di via Solferino va venduta. I milioni che verranno incassati serviranno all’Asst di Monza per sostenere la ristrutturazione da 207 milioni di euro del nuovo San Gerardo. Nel piano economico del cantiere – aggiunge Stocco – sono infatti previsti anche i soldi della vendita del Vecchio». Una necessità condivisa anche dal governo regionale. Visto il prolungato disinteresse da parte di potenziali acquirenti la Regione ha già stanziato 30 milioni di euro a copertura del mancato incasso.
Una notizia accolta con soddisfazione dai cittadini di San Carlo e dalla Consulta del quartiere. Dell’ipotesi di una proposta di vendita parcellizzata si era infatti parlato anche durante l’incontro pubblico che si è svolto lo scorso mese negli spazi del Centro civico di via Silva. Ad organizzare la serata furono i rappresentanti delle consulte di San Giuseppe e San Carlo e quella di Triante.
«È nostro interesse che vengano mantenuti operativi gli ambulatori all’interno dell’Ospedale Vecchio – spiega Claudio Consonni, cittadino attivo membro della Consulta -. Ma auspichiamo anche che venga rivalorizzata l’intera area che potrebbe rappresentare davvero un polo di interesse strategico per tanti. Enti e fondazioni potrebbero trovare proprio nelle palazzine dell’Umberto I una loro sede. Giovani start up, appartamenti, una biblioteca, sono tantissime le potenzialità di questa struttura. Basta solo iniziare. Siamo certi che dopo che il primo lotto sarà venduto altri si interesseranno all’acquisto di un pezzo del Vecchio». Un primo passo potrebbe essere la vendita all’Aler di una delle casette che si trovano lungo il canale Villoresi. «Sono in fase di pubblicazione i bandi di vendita, proprio a seguito della manifestazione di interesse di Aler e della valutazione del prezzo da parte dell’Agenzia delle entrate», conferma il direttore generale del San Gerardo.
In attesa quindi della scadenza naturale dell’Accordo di programma, l’Asst così come la Regione, il Comune e l’intero quartiere San Carlo aspettano di sapere quali saranno le condizioni per rimettere sul mercato il vecchio Umberto I. Immaginando un’area ancora tutta da inventare.