I cartelloni tappezzano da qualche giorno le vie di Monza: Ponchielli, Lissoni, Sant’Andrea, ma si vedono anche in ogni altro angolo della città. Operai e tecnici lavorano senza sosta da giorni per arrivare pronti all’apertura al pubblico fissata per il 5 dicembre.
Rinasce il Maestoso. Del cinema che vantava lo schermo più grande in Italia non resta nulla. Sulle sue ceneri c’è oggi una struttura in metallo e vetro, un Iper di nuova concezione che unisce supermercato e ristorazione.
«Un modello unico per l’Italia – anticipa il direttore immobiliare Francesco Ioppi, annunciando anche la sponsorizzazione da parte di Iper dell’illuminazione natalizia di vialone Cesare Battisti – esempi del genere sono solo in Spagna ed Olanda. Un luogo dove vendita e ristorazione sono sempre più legate».
Giovedì 28 novembre la presentazione ufficiale in Comune con il sindaco e l’assessore alle politiche del territorio Martina Sassoli e i progettisti del prestigioso studio di Michele De Lucchi che in città ha firmato anche il restauro del Belvedere di Villa Reale.
«È un nuovo concept – spiega Ioppi – non un semplice supermercato, ma un luogo dove trovare la miglior offerta di cibo e ristorazione, due piani di innovazione dove trovare un supermercato ricco di prodotti freschi tradizionale e un’area dedicata alla ristorazione di alto livello».
All’interno – Oltre ai 2.200 metri quadri dedicati alla vendita al piano terra ci sarà uno spazio per un centro polidiagnostico di medicina preventiva da 1.200 metri quadri targato Humanitas, un servizio di lavanderia e sartoria e un vero e proprio birrificio al primo piano che produrra la birra “Maestoso”.
Il cuore della struttura sarà la “Food Court”, una corte centrale (del cibo) con 500 posti a sedere.
«Lo abbiamo pensato -conclude Ioppi – come un luogo aperto al quartiere, ci piacerebbe diventasse uno spazio di aggregazione dove i giovani possano trovarsi a studiare e gli anziani a fare due chiacchiere».
All’esterno un parcheggio di superficie (oltre a due piani interrati) e uno spazio verde con alberi già messi a dimora lungo via Sant’Andrea e via Lissoni.
«La struttura è molto semplice – aveva spiegato il capo progettazione Angelo Micheli lo scorso aprile, in occasione di un sopralluogo negli spazi di Cazzaniga – ma la sua resa estetica è elevata. Questo luogo vuole diventare un’icona anche grazie alla qualità dei prodotti che si potranno acquistare al pianterreno o degustare a quello superiore». «Siamo orientati – aveva detto l’assessore Martina Sassoli in quell’occasione – a chiedere l’inserimento di spazi per la ristorazione ovunque apriranno strutture commerciali in modo da creare presidi naturali per la sicurezza del territorio».