Non erano botti di Capodanno, bensì martellate alla porta d’ingresso e al campanello di casa quelle che una 78enne di origini pugliesi, residente in un appartamento popolare di via Manara, ha udito la notte del 31 dicembre.
Un fine anno decisamente elettrizzante quello vissuto dalla donna e da alcuni invitati al classico cenone tra le mura domestiche. Nel bel mezzo della festa, dopo il brindisi, attorno all’una e mezza, la donna ha sentito distintamente dei fortissimi colpi provenienti dal pianerottolo del palazzo, colpi assestati contro la sua porta d’ingresso. Non si è ovviamente avventurata ad aprire. Ha invece dato un’occhiata dallo spioncino e ha visto il vicino di casa, con un martello in mano, intento a vibrare colpi contro la sua porta e il campanello. Terrorizzata, si è barricata in casa insieme ai suoi ospiti e nessuno è uscito fino al mattino successivo quando l’anziana ha chiamato la polizia locale per denunciare l’accaduto.
Gli agenti del comando di via Marsala sono giunti nella palazzina popolare e hanno preso contatto con la signora, la quale ha raccontato la disavventura, indicando anche il responsabile. I vigili hanno quindi bussato alla porta del vicino, un 44enne di origini campane, che ha candidamente ammesso le sue responsabilità. «Sì, sono stato io – ha detto – Ma voi non sapete cosa mi ha fatto la figlia di quella», rivolgendosi alla vicina.
Ha quindi raccontato che poco prima del suo raid con il martello in mano, dal balcone aveva veduto la figlia della vicina tornare in auto con il fidanzato: i due – sempre a detta del “martellatore” – si sarebbero avvicinati alla sua automobile e a quella della sua compagna, posteggiate sotto casa, e si sarebbero chinati all’altezza delle ruote delle due vetture per qualche istante prima di salire, dalla madre di lei. Insospettito, il 44enne è sceso in cortile a verificare e avrebbe trovato due pneumatici di ognuna delle auto forati. E quel punto ha messo in atto la sua vendetta. Impugnato il martello, si è precipitato davanti all’appartamento della vicina per sfogare tutta la sua rabbia.
Si tratterebbe dell’ennesimo screzio tra le due famiglie che ora, probabilmente, sfocerà in un’aula di tribunale. Gli agenti si sono limitati a sequestrare il martello.