Monza, la tragedia del 14 febbraio 1916: bombardamento su San Biagio

Durante la prima guerra mondiale furono lanciate bombe sulla popolazione da parte dell’aviazione austriaca. Persero la vita due monzesi: Giuseppe Crippa, ciabattino di mestiere, con la bottega in via Prina, allora via Como, e Anna Maria Galliani, originaria di Biassono, che si era trasferita a Monza dopo il matrimonio e che perse la vita qualche giorno dopo in conseguenza delle ferite
Il Cittadino del 17 febbraio 1916 parla del  bombardamento si San Biagio a Monza
Il Cittadino del 17 febbraio 1916 parla del bombardamento si San Biagio a Monza Chiara Pederzoli

È un altro San Valentino quello che ricorda il quartiere San Biagio di Monza. Qui, il 14 febbraio 1916, furono lanciate sulla popolazione civile le bombe dell’aviazione austriaca.

Il bombardamento più violento colpì proprio San Biagio. Qui persero la vita due monzesi: Giuseppe Crippa, ciabattino di mestiere, con la bottega in via Prina, allora via Como, e Anna Maria Galliani, originaria di Biassono, che si era trasferita a Monza dopo il matrimonio. Il primo perse la vita sul colpo mentre cercava di scappare verso un riparo, la Galliani morì pochi giorni dopo in ospedale.

In quella stessa giornata una bomba cadde anche vicino alla Cappella espiatoria, a pochi metri dall’ospedale militare che era stato sistemato negli spazi del collegio San Giuseppe. A perdere la vita sotto le bombe austriache in quella stessa azione fu anche Enrico Colombo, contadino di Mezzago, annoverato tra le vittime del bombardamento di Milano.

Le regole della guerra imposero all’esercito italiano un’azione di rappresaglia in seguito al bombardamento di Monza e Milano. Venne così colpita Lubiana, oggi capitale della Slovenia. Un’azione che costò la vita al piccolo Stanko Zorsen, un bambino di soli 7 anni.