Tutta una serie di fortunate coincidenze originate da un furto. Perché i ladri di biciclette non vanno in vacanza e lo sa bene il monzese che in pieno agosto di prima mattina si è visto sparire da sotto il naso la sua preziosa Leri. Il ladro è entrato in azione in via Martiri della Libertà, ha fatto poca strada e ha parcheggiato in piazza Roma. Forse con l’idea di riprendere la bici più tardi.
È qui che un vigile l’ha notata e così, ferma ma senza un lucchetto, gli è sembrata sospetta. La prima coincidenza. Il vigile l’ha tenuta d’occhio e quando ha visto che da lì nessuno l’aveva spostata ha deciso di portarla al comando.
Una fortuna per il legittimo proprietario che, con una denuncia ai carabinieri già in tasca, nel frattempo aveva raccontato l’episodio del furto a un altro vigile incrociato per strada. La seconda coincidenza, perché all’agente è subito venuta in mente la bici trovata dal collega e ha invitato l’uomo a presentarsi agli uffici con la denuncia.
Tutto è bene quel che finisce bene e il monzese è potuto tornare a casa pedalando.
Al comando restano invece altre due ruote recuperate e mai reclamate: ci ha provato in primavera un signore che, dopo uno dei periodici appelli delle forze dell’ordine, si era presentato puntando quella bicicletta che aveva visto sul giornale e che sosteneva appartenergli. Quando un agente gli aveva chiesto come controprova di aprire il lucchetto della catena, si era un po’ innervosito e aveva detto che sarebbe tornato con la chiave. Ma lì nessuno l’ha più visto.