Monza, la Regione conferma: «Niente soldi per l’ex Paolo Borsa e l’Isa»

Dopo sette mesi di attesa arriva la risposta al Movimento 5 stelle da parte della Regione Lombardia: «Niente soldi per l’ex Paolo Borsa e per l’Isa». E lo storico edificio di Monza resta condannato al degrado.
Monza, la Regione conferma: «Niente soldi per l’ex Paolo Borsa e l’Isa»

Ci dispiace, niente soldi: l’ex Paolo Borsa e l’Isa di Monza dovranno aspettare. E sperare. A distanza di sette mesi dall’interrogazione presentata dal Movimento 5 stelle in Lombardia, la risposta è arrivata: quella costola della Villa reale di Monza per ora non può che farsene una ragione, sembra dire l’assessorato all’Istruzione del Pirellone.

A renderlo noto è lo stesso M5S che in questi giorni ha ricevuto l’atteso e probabilmente previsto chiarimento sulla possibilità che l’ala della reggia che si affaccia su via Boccaccio venga ristrutturata. «Il M5S Lombardia chiedeva alla Giunta se sia mai stato valutato un piano di ristrutturazione dell’Istituto Superiore d’Arte, se sia stato pianificato con la Provincia di Monza e Brianza un piano di manutenzione e un intervento tempestivo per prevenire ulteriore degrado dell’immobile, che già oggi versa in condizioni precarie».

E la risposta dice che no, la Provincia «non ha a disposizione le risorse necessarie per poter sostenere gli interventi funzionali a prevenire un ulteriore ammaloramento dell’immobile». E che quindi, «la soluzione come avete capito, non è né dietro l’angolo, né semplice, però Regione Lombardia segue questo caso». L’edificio peraltro rientra nelle proprietà del Comune di Monza, che da almeno dallo scorso anno ha messo a bilancio 5 milioni di euro per il recupero, ma si tratta di una cifra solo sulla carta.

Il cittadinomb.it si era occupato della situazione dell’ex Paolo Borsa e del suo progressivo degrado lo scorso marzo.

«Sono molto deluso dalla risposta della Giunta Sono molto deluso dalla risposta della Giunta» dice Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del Movimento 5 stelle, in una nota per la stampa – perché di fatto non c’è la volontà di contribuire concretamente, sul piano finanziario, a risolvere il problema. Il senso di questa mia interrogazione era proprio quello di chiedere che in qualche modo le risorse arrivassero dalla Regione». Ma il problema non sembra essere nei piani del Pirellone.