È un elogio al patriarcato contrapposto alla «ideologia malata femminista» e alla «società che impone, da una parte, modelli di uomini senza forza e vigore, omuncoli deboli, incerti e dai tratti spesso effeminati; dall’altra trasforma la donna in un mero oggetto di consumo». Il proclama compare sui volantini dal fondo lilla che, al posto della firma, riportano l’immagine di Evita Peron e sono stati affissi la notte tra domenica e lunedì in diversi punti di Monza e in altre città della Lombardia tra cui Como e Bergamo.
Monza, la denuncia del Pd: manifesto affisso (e rimosso) anche alla bacheca della sede in via Arosio
Un poster è stato attaccato anche sulla bacheca all’esterno della sede del Partito democratico in via Arosio da cui è stato rimosso.
«I manifesti – afferma il segretario cittadino del Pd Valerio Imperatori in un comunicato – si rivelano un pericoloso concentrato di slogan inneggianti la violenza, l’odio verso il genere femminile, le battaglie femministe, la minaccia alla convivenza civile, per terminare con l’evocare il patriarcato come la soluzione a tutti i mali. Sono un inno all’uomo forte che si è reso protagonista dal gennaio 2023 a oggi di 109 femminicidi di cui 90 registrati in ambito familiare e affettivo».
I democratici invitano la giunta a coprire i volantini, a individuare i responsabili delle affissioni e a sanzionarli. Sollecitano, inoltre, il consiglio comunale a condannare «i pericolosi contenuti espressi».