Monza, in vetta al sogno: a 69 anni scala in bici il passo dello Stelvio

«Il ragazzo dello Stelvio»: si definisce Sergio Agostoni. E lo fa dall’alto dei suoi 69 anni che ha portato sul picco di uno dei passi più celebri del ciclismo italiano, la cima Coppi che si trova a 2.770 metri, la salita più alta d’Italia - ricorda lo stesso monzese - e la seconda più alta d’Europa.
Monza, Sergio Agostoni sullo Stelvio
Monza, Sergio Agostoni sullo Stelvio Massimiliano Rossin

«Il ragazzo dello Stelvio»: si definisce Sergio Agostoni. E lo fa dall’alto dei suoi 69 anni che ha portato sul picco di uno dei passi più celebri del ciclismo italiano, la cima Coppi che si trova a 2.770 metri, la salita più alta d’Italia – ricorda lo stesso monzese – e la seconda più alta d’Europa.

Orgoglio di monzese e di ciclista: 22 chilometri di fatica e sudore. «È un’ascesa lunga, difficile, dove c’è da soffrire non c’è un attimo di respiro ma il panorama del parco dello Stelvio è meraviglioso e ti ripaga – racconta al Cittadino poco dopo l’impresa – Sono cresciuto alla scuola “degli uomini di una volta” dove si insegnava che la fatica fa parte della vita e che nessuno ti regala niente, che non bisogna “mollare” mai e che qualsiasi cosa la si conquista con la preparazione, il lavoro e l’onestà: solo allora appare meravigliosa e ti riempie di gioia».

E ancora: «L’è dura , ma mola no». L’avventura risale a settimana scorsa, quando Agostoni è montato in sella e insieme a un amico ha affrontato quello che lui («son un munsciasc, nel 1967 ero militare a Novara e il mio papà mi ha fatto l’abbonamento “al Citaden”, per tenermi aggiornato e unito alla mia città») chiama «il sogno e il traguardo di una vita ciclistica, passare in bici dove sono passati i grandi eroi ciclisti e amatori come me. Con umiltà, sacrificio, preparazione nulla è impossibile».