Monza in India con Skychildren: pozzo green, ascolto, clinica mobile e biciclette

Quattro giovani donne di Monza con l'associazione Skychildren si dedicano ai bambini di Calcutta e dei centri attorno alla megalopoli.
Monza Skychildren India
Monza Skychildren India

Sono tornate dall’India da tre mesi, ma hanno già in tasca i biglietti per ripartire a ottobre. Allegra Viganotti, Federica Gironi, Anna Dossi e Katia Ambrosini sono quattro giovani donne di Monza che dedicano il loro tempo e aprono il loro cuore ai bambini di Calcutta e dei centri rurali attorno alla megalopoli. La loro associazione Skychildren onlus è una delle poche organizzazioni no profit al mondo che garantisce che il 100% delle donazioni ricevute vadano direttamente ai progetti. Di ogni spesa extra se ne fanno carico loro. E così, non appena le maglie delle restrizioni pandemiche si sono allentate, sono salite su un aereo destinazione Calcutta.

Monza in India con Skychildren: in campagna il pozzo a pannelli solari

“Siamo state le prime rappresentanti di un’organizzazione occidentale a sbarcare in questa città – commenta con un sorriso Allegra Viganotti, presidente di Skychildren – in molti ci guardavano come se fossimo degli alieni”.

Anche se i referenti locali della onlus monzese non si sono mai fermati durante la pandemia, il lavoro da riprendere è stato subito intenso. In un villaggio di campagna è stato inaugurato un pozzo green funzionante a pannelli solari che è in grado di catturare l’acqua a trecento metri di profondità.

In questo modo – sottolinea Viganotti non solo si rispetta l’ambiente ma si garantisce l’operatività in una zona dove manca l’energia elettrica. Inoltre, la discesa in profondità consente di recuperare acqua pulita. Purtroppo, in India vi sono pozzi meno profondi che attingono acqua inquinata da arsenico. Una sostanza causa di diverse malattie, come ci segnalano le nostre cliniche mobili”.

Monza in India con Skychildren: centro di ascolto e accoglienza per i bambini, clinica mobile nello slum di Calcutta

La piccola delegazione monzese ha attivato anche un centro di ascolto e di accoglienza per i bambini che giornalmente affollano un importante snodo ferroviario a due ore da Calcutta. “Sono bambini che finiscono nelle mani di trafficanti di ogni genere, persino di trafficanti di organi, subendo violenze inenarrabili – riprende Viganotti – abbiamo creato un presidio di operatori sociali che li intercetti prima che sia troppo tardi, che li aiuti, che spieghi i loro diritti, per noi cosa ovvia, ma non per loro”.

Alla scuola di campagna inaugurata sette anni fa si è aggiunto un nuovo edificio che ospiterà altri sessanta bambini e per coloro che abitano lontano (anche più di dieci chilometri) Skychildren ha donato delle comode biciclette. In uno slum di Calcutta dove le condizioni igieniche sono “da paura con una quantità infinita di mosche” è stata attivata un’altra clinica mobile che, tra l’altro, ha effettuato duecento vaccini anti Covid.

Il Covid – conclude Viganotti – ha allontanato molti bambini dalla scuola, ha affamato una fetta consistente della popolazione. Dobbiamo ripartire. La volontà e l’entusiasmo non ci mancano”.