Monza: il Synlab Cam apre un ambulatorio oncologico

Synlamb Cam di Monza in viale Elvezia apre un ambulatorio oncologico che offre servizi che vanno dalla “second opinion” alla assistenza del paziente dalla diagnosi alla terapia, fino alle cure palliative.
Monza Cam viale Elvezia
Monza Cam viale Elvezia Fabrizio Radaelli

Il Synlab Cam di Monza apre un nuovo ambulatorio oncologico non convenzionato di consulenza oncologica, grazie alla collaborazione con ROberto Labianca, già direttore del Cancer center dell’ospedale Papa Giovanni XXII e del dipartimento interaziendale oncologico sempre nella provincia bergamasca.

Labianca – ricorda la realtà attiva anche a Monza – è oncologo medico esperto nella diagnosi, nel trattamento multidisciplinare e nella assistenza clinica di tutti i tumori solidi, con particolare competenza nelle neoplasie dell’apparato digerente. Inoltre, nutre un interesse specifico per le terapie di supporto e per le cure palliative, essendo stato primario a bergamo non solo di oncologia medica, ma anche di cure palliative e di terapia del dolore. “La sua attività quotidiana è impostata intorno al rapporto medico-paziente e alla personale convinzione, al di fuori di ogni retorica, che al centro delle cure vi sia la persona – si legge nella presentazione – Dato che nel periodo storico che stiamo attraversando, pur con le limitazioni e gli ostacoli di una fase pandemica ancora presente e minacciosa, emergono ogni giorno nuovi trattamenti (soprattutto farmacologici) e nuove modalità di caratterizzazione biologica e molecolare delle neoplasie, una sempre maggiore importanza è rivestita dall’accompagnamento del paziente nel difficile percorso della propria malattia”.

Tra le attività segnalate ci sono la ““second opinion”, il secondo parere, “per confrontarsi in modo critico e in misura approfondita sui trattamenti in corso o programmati presso la struttura ove il paziente è seguito”. Poi inquadramento diagnostico nei casi di recente insorgenza, proposta di programmazione terapeutica in ogni linea di trattamento, in collaborazione multidisciplinare con gli altri specialisti di riferimento, sia all’interno che all’esterno della struttura, e ancora conduzione di tali trattamenti, sia in autonomia (quando possibile) che in collaborazione con strutture di ricovero e cura operative nel territorio di pertinenza.

Ci sono poi affronto e controllo degli effetti collaterali dei trattamenti, impostazione e conduzione del follow-up nei casi fuori terapia e senza più evidenza di malattia neoplastica e anche gestione e conduzione del momento di passaggio dalle terapie oncologiche specifiche alle cure palliative esclusive, e altro.