Monza: il “letto della regina” restaurato torna negli appartamenti di Villa reale

Da giovedì 28 giugno il “letto della regina” si può ammirare negli appartamenti privati di Umberto e Margherita (ma non è lei la regina che ci ha dormito). Un restauro lungo un anno finanziato dall’azienda Colombo Filati di Sovico. Parla la restauratrice.
Monza Appartamenti reali Restauro letto della regina
Monza Appartamenti reali Restauro letto della regina Fabrizio Radaelli

È stato necessario un restauro lungo un anno nel laboratorio realizzato al piano terra dell’ala sud di Villa Reale di Monza, ma da giovedì 28 giugno il “letto della regina” si può ammirare negli appartamenti privati di Umberto e Margherita.

Il nome non tragga in inganno. “Non si tratta del letto di Margherita – spiega Piero Addis, direttore del Consorzio – ma di un grande letto di gusto neoclassico, probabilmente acquistato ed utilizzato dalla Regina Elena”.

La storia del mobile è ancora avvolta nel mistero: è stato rinvenuto a Palazzo Reale a Milano, ma sul legno si legge il numero di inventario della Villa Reale di Monza dove risulta essere rimasto fino al 1908 secondo quanto riportato nei documenti di inventario.

A restituire bellezza alle dorature del legno, al festone con foglie di acanto e alloro è stata la restauratrice Michela Alpino, 29 anni, studi di restauro a Botticino, laurea in Beni culturali e master in direzione di cantieri. Insieme a Marco Micozzi, titolare della ditta Restauro Arte di Monza, ha curato per mesi il letto neoclassico sotto lo sguardo curioso dei visitatori.

«Il mobile era in discrete condizioni – spiega la restauratrice – abbiamo perfino ritrovato le reti originali in Juta. Lo abbiamo ripulito ed è stata sostituita la tappezzeria ammalorata”.

La Soprintendenza ha scelto un colore neutro e non l’originale verde scuro perché il letto possa essere collocato in ambienti diversi all’interno della reggia.

Il restauro del letto è stato reso possibile grazie alla sponsorizzazione di 5mila euro dell’azienda Colombo Filati di Sovico, che dal 1975 ricerca e commercializza i migliori filati al mondo provenienti da Egitto, India, Pakistan, Zambia, Turchia.

Se l’imprenditore Gianni Paolo Colombo è stato il primo a rispondere al bando di ricerca sponsor lanciato dal Consorzio già nel 2015, ora c’è bisogno che altri seguano il suo esempio.

«Tra i mobili che avrebbero bisogno di un intervento di restauro – spiega Corrado Beretta del Consorzio della reggia – c’è il salottino cinese che abbelliva la sala degli uccelli ed oggi è nella sala d’ingresso degli appartamenti di Umberto e Margherita e poi abbiamo richiesto preventivi per poter restaurare tutte le pendole della reggia e perfino il grande orologio della facciata sud i cui meccanismi sono già stati restaurati, ma occorre rimontarlo e rimetterlo in funzione».

Per i prossimi restauri la Reggia di Monza ha stretto un accordo con la scuola di restauro di Venaria Reale e probabilmente proprio i restauratori della reggia alle porte di Torino si occuperanno del recupero dei paramenti sacri della cappella di corte, tra cui anche quello donato dalla Regina Margherita e realizzato con la preziosa stoffa del suo abito di nozze.