Monza: il centro rifiuti speciali fa ricorso in Cassazione

Prosegue in Cassazione la battaglia legale tra il Comune e il Centro ecologico monzese, la società di viale delle Industrie cui non è stato rinnovato l'affitto.
L’impianto Cem di viale Industrie a Monza
L’impianto Cem di viale Industrie a Monza – foto di repertorio Fabrizio Radaelli

Prosegue in Cassazione la battaglia legale tra il Comune e il Centro ecologico monzese, la società che gestisce l’impianto per il trattamento di rifiuti non pericolosi in viale delle Industrie: i legali della ditta proveranno a ribaltare di fronte ai magistrati della Corte le sentenze del Consiglio di Stato e del Tar che hanno respinto il ricorso presentato contro la disdetta del contratto di locazione firmata a dicembre 2020 dall’ente, proprietario del terreno.

Monza: il centro rifiuti speciali fa ricorso in Cassazione, due volte respinta l’istanza contro il mancato rinnovo dell’affitto

Per due volte i giudici hanno bocciato l’istanza con cui il C.e.m si è opposto al mancato rinnovo dell’affitto e ha chiesto la sua conferma fino a dicembre 2030. Con un altro contenzioso l’azienda ha domandato la revoca della variante urbanistica con cui nel dicembre 2022 il consiglio comunale ha destinato l’area alla costruzione del polo archivistico in cui saranno riuniti i documenti di piazza Trento e Trieste conservati in diverse sedi e i faldoni di altre istituzioni.

Monza: il centro rifiuti speciali fa ricorso in Cassazione, sull’area di viale delle Industrie il nuovo polo archivistico

La struttura, del valore di 1.500.000 euro, è il grimaldello utilizzato dall’amministrazione Allevi per non confermare la locazione del terreno, come invocato dai residenti di Sant’Albino e di San Damiano. Chi abita nelle vicinanze dell’impianto per anni ha patito il rumore assordante provocato dallo spostamento dei metalli e ha temuto che la polvere sprigionata dalle lavorazioni fosse nociva.
La società, come prevedono gli atti votati da piazza Trento e Trieste, dovrà restituire il terreno sgombero da edifici. Il Comune, a sua volta, dovrà piantumare le parti non occupate dal polo archivistico e dal parcheggio al servizio degli utenti. L’ente, come accaduto negli altri gradi di giudizio, ha affidato la difesa delle proprie ragioni all’avvocatura interna.