Da due giorni Simonetta Bianchi, titolare della Caffetteria ai Portici di via Cavallotti, nel quartiere monzese di Triante ha ritrovato il sorriso. Finalmente ha potuto collocare all’esterno del suo locale quattro tavolini per poter servire i propri clienti comodamente seduti. L’imprenditrice venti giorni fa aveva inviato una lettera al Cittadino per segnalare la difficile situazione che stava vivendo: non tutti gli abitanti del condominio sovrastante il suo bar erano disponibili a concederle uno spazio sotto i portici dove sistemare tavoli e sedie.
La titolare del locale non si è data per vinta. Ha inoltrato una richiesta in comune per verificare se era possibile utilizzare almeno lo spazio stradale riservato ai parcheggi. «Quando ho visto arrivare i vigili addetti alle rilevazioni non credevo ai miei occhi -ammette- Dopo nemmeno dieci giorni mi è arrivato dal comune il permesso necessario e sabato ho potuto sistemare un piccolo déhor. Sono molto grata a chi mi ha concesso di continuare a lavorare. Senza questo spazio all’aperto per me sarebbe stato molto difficile andare avanti». Nell’ultimo periodo in cui è stato possibile servire i clienti solo con l’asporto Simonetta e il marito hanno lavorato sette giorni su sette.
«Ora -confida- grazie a questa boccata di ossigeno potrò riprendere a effettuare un turno di riposo infrasettimanale». Alla titolare della caffetteria dispiace aver sottratto lo spazio di due parcheggi agli automobilisti. «Ma era l’unica soluzione per poter allestire un déhor -sottolinea-Con alcuni grossi vasi di piante sono riuscita ad attutire l’impatto con la strada e a creare un ambiente tranquillo e piacevole. Andare avanti e indietro dal bar non è un problema. Sono solo pochi metri e in più faccio ginnastica».
Lunedì mattina un inconveniente tecnico stava per rovinare la ritrovata serenità della barista. «Avevo appena aperto il bar -racconta- quando mi sono accorta che la macchina del caffè non funzionava. Davvero un bell’inizio di settimana ho pensato». Ma anche questa volta Simonetta non si è persa d’animo. Ha subito chiamato la casa produttrice che ha inviato un manutentore. «Il guasto è stato risolto in breve tempo -conclude felice- e alle 9 abbiamo potuto incominciare ad accogliere i clienti».