Monza, idea per l’Arengario senza barriere: progetto pilota per l’accessibilità

L’Arengario di Monza potrebbe sperimentare progetti pilota per l’accessibilità degli edifici. Intanto è chiuso fino all'abbattimento delle barriere architettoniche.
monza arengario duomo
monza arengario duomo

L’Arengario di Monza potrebbe diventare il luogo in cui sperimentare progetti pilota in grado di garantire a tutti l’accessibilità degli edifici e la partecipazione a iniziative culturali tramite soluzioni innovative che non escludano le persone con disabilità. Il piano immaginato dall’amministrazione potrebbe andare in porto se il Comune otterrà dal Pnrr i 500.000 euro chiesti per migliorare la fruibilità anche sensoriale del palazzo medievale.

Monza, per l’Arengario senza barriere serve il Pnrr

Il progetto si intersecherebbe con il programma di abbattimento delle barriere architettoniche avviato dalla giunta Allevi che prevede la posa di un ascensore esterno: i lavori per l’installazione potrebbero partire entro giugno 2023 e terminare entro l’autunno del 2024. A quel punto l’Arengario, chiuso al pubblico proprio perché irraggiungibile per chi ha problemi di mobilità, dovrebbe riaprire e se da Roma arriveranno le risorse stanziate dal bando per migliorare l’accessibilità dei luoghi della cultura i monzesi potrebbero trovare una sala diversa da quella conosciuta fino allo scorso anno.

Monza, l’Arengario senza barriere: ricorso alla realtà aumentata

L’adeguamento immaginato dall’amministrazione comprende l’installazione al primo piano di un maxischermo e di un totem multimediale che agevolino la comprensione degli eventi via via organizzati, il ricorso alla realtà aumentata per offrire una «conoscenza esperienziale e di orientamento», un qr code che, attivato dai cellulari, illustri con voci e sottotitoli i contenuti delle esposizioni: la giunta conta di coinvolgere nella definizione dei prossimi passi le associazioni attive nel mondo della disabilità.

Uno degli obiettivi degli interventi ipotizzati è l’incremento del 30% dell’affluenza registrata nel 2019 tramite l’ampliamento degli orari di apertura e la collaborazione con le realtà locali. I 500.000 euro dovrebbero servire anche per attrezzare un sito web che promuova l’Arengario e sperimentare, con il contributo di università e importanti aziende che operano nel campo delle moderne tecnologie, soluzioni innovative e ausilii che consentano alle persone con disabilità di raggiungere e fruire in modo autonomo i luoghi di interesse culturale e turistico. I progetti pilota saranno monitorati da un tavolo di lavoro che valuterà la possibilità di espanderli a livello nazionale.

Monza, l’Arengario senza barriere: chiuso fino alla posa dell’ascensore e all’abbattimento delle barriere

Il percorso per raggiungere il palazzo trecentesco sarà segnalato con cartelli in materiale riciclato che forniranno le indicazioni utili anche attraverso le icone. Quel che è certo è che l’edificio storico non potrà riaprire fino alla posa dell’ascensore e all’abbattimento delle barriere architettoniche come, peraltro, si è impegnato a fare il Comune in seguito al contenzioso aperto dalla Ledha, la Lega per i diritti delle persone con disabilità, che ha trascinato piazza Trento e Trieste davanti al Tribunale di Milano e ha ottenuto un risarcimento di 3.000 euro per la «condotta discriminatoria» nei confronti di chi ha difficoltà motorie per aver organizzato la mostra fotografica dedicata ad Alfred Hitchcock nonostante le diffide a spostarla altrove.n