Si sono celebrati mercoeldì nel duomo di Monza i funerali di Giovanni Mariani, l’imprenditore tragicamente scomparso domenica sulle piste di sci di Bormio. Aveva 49 anni.
«Caro Gio, ci hai lasciato un vuoto incolmabile. Il tuo sorriso dolce, la tua gentilezza, la premura verso il prossimo. Generoso in silenzio. Hai messo la tua intelligenza al servizio del prossimo senza mai esibirla. Sempre pacato e discreto». Luca Pavesi, medico e socio Rotary, ha voluto fissare i pensieri in memoria di un amico caro.
«Abbiamo appena finito di asciugare le lacrime per il dolore della perdita del comune amico Aldino che ci troviamo davanti una nuova montagna da scalare – ha continuato – Insieme agli amici ci stiamo domandando se tutto questo possa rappresentare un messaggio o una sfida che ci viene presentata dal Signore. Non ne ho una risposta e il dolore è troppo grande anche al solo pensiero di fornirne una. Rimane forte l’esempio grande di un amico vero, di un padre presente e premuroso, di un marito attento. Per chi non avesse avuto la fortuna di conoscerti, Giovanni è stato una persona virtuosa, di quelle che hai solo fortuna e orgoglio ad avere come amico. Elena, Meme, Edo non sarete mai soli. È una promessa. Triste il destino di perdere anche te negli stessi ambienti di montagna dove mi lasciò il grande amico Andrea, di cui più volte ti parlai. Forse le vette sono lo scenario terreno più consono alle persone di grande statura».
«Non ho perso un collega, ho perso un amico. Il mio eroe». Lo dice Andrea Rossetto, responsabile commerciale della “Up&go” di Villasanta, l’azienda fondata dal monzese.
«L’ho saputo pochi minuti dopo che era successo l’incidente – racconta – non ci posso credere. Venerdì mattina si è fermato fino a tardi in ufficio per un’ultima riunione in vista del FuoriSalone, sabato mattina ha sentito per telefono alcuni collaboratori che stavano seguendo un lavoro fuori regione, poi doveva dedicarsi ad un fine settimana con la sua famiglia, tra le montagne che erano la sua passione».
Di questa passione parlano anche i rari post del suo profilo facebook che in queste è diventata la bacheca per gli amici per condividere un ricordo o l’ultimo saluto. «Amava la montagna -prosegue Rossetto – quando ci capitava di organizzare qualche evento sulla neve noleggiava gli sci per tutti i dipendenti e chi voleva poteva seguirlo sulle piste».
Andrea Rossetto parla della perdita di un amico, ma anche di un eroe: «Era il mio eroe da quando ci siamo conosciuti in autodromo e mi chiese di lavorare per lui e per la società che aveva creato. Ad un certo punto prese la decisione coraggiosa di lasciare il suo lavoro di direttore di pista in autodromo per seguire la sua azienda e la sua passione. Dal suo arrivo i clienti sono diventati centinaia ed è riuscita a trasformarla in una importante realtà nazionale, con eventi e realizzazioni in tutta Italia. Per lui tutti i clienti erano importantissimi e li seguiva con grande precisione. Ora il nostro pensiero va a Elena e ai loro bambini e in azienda dobbiamo trovare la forza di ripartire per lui».
Dei vent’anni trascorsi in autodromo parla invece Franco Giacotti, a lungo responsabile dei rapporti istituzionali dell’Autodromo Nazionale: «Abbiamo lavorato per vent’anni insieme in autodromo di cui è stato direttore di pista – dice – ma il ricordo che oggi ho di lui risale a due anni fa quando ci siamo ritrovati grazie al Rotary. Io mi occupavo del coordinamento per il distretto in vista della visita del Papa, lui era socio del Rotary Monza. Gli chiesi se, con la sua azienda, poteva darci una mano per l’evento e la sua risposta fu subito sì. Pensava di realizzare una pedana speciale per i disabili, poi purtroppo non riuscimmo a realizzare il progetto, ma ricordo una persona sempre generosa e di grande disponibilità».
Disponibilità al dialogo che ricorda anche l’assessore alla Cultura Massimiliano Longo che con il collega Andrea Arbizzoni, delegato allo Sport, stava lavorando già da tempo con Giovanni Mariani per il prossimo Fuori GP: «Ci vedevamo una volta al mese – dice – dopo aver lavorato per l’edizione 2018 il nostro rapporto si era cementato, c’era confidenza, era una persona con cui sapevo di poter lavorare bene, ci intendevamo al volo».
Giovanni Mariani che si era aggiudicato il bando per due anni per la realizzazione della kermesse monzese stava lavorando per dare un’immagine coordinata a tutto il centro storico fortemente legata al mondo dei motori che lui conosceva bene. «Mi ripeteva sempre che il Fuori GP è una manifestazione costosa e con pochi ritorni per la sua azienda, ma che si era impegnato a seguirla proprio per amore della sua città»