Ormai al limite della sopportazione, una famiglia che ha scelto di restare anonima ha deciso di rivolgersi al Cittadino per segnalare ciò che sta accadendo da quasi un anno nella loro strada residenziale: una raffica di gomme bucate alle auto.
«Siamo esasperati, non ce la facciamo più, da un anno a questa parte per sette volte qualcuno ha forato due gomme della mia auto e del furgone di mio marito, l’ultima volta questa notte, tra martedì e mercoledì». Sospetti? Nessuno. Ma la coppia, mercoledì mattina, dopo l’ennesimo raid seguito immediatamente a un altro, accaduto il 2 maggio, ha chiamato i carabinieri e ha sporto la seconda denuncia in una settimana a carico di ignoti.
Teatro degli episodi, che hanno riguardato loro malgrado anche le vetture di altri residenti: «ma nessuno ha mai detto nulla» è la via Bellinzona, laterale di viale Elvezia, alla periferia nord ovest della città.
«Tutto è iniziato improvvisamente a giugno del 2018 – racconta la signora – Noi abitiamo in zona da otto anni e prima di allora non era mai successo nulla». E non sa darsi spiegazioni: «Non abbiamo screzi con nessuno, siamo ben voluti da tutti, nessuno ce l’ha con noi» dice. Nel punto dove la famiglia, come altri residenti, posteggia solitamente le sue auto, all’altezza del civico 16, su entrambi i lati della via: «non c’è divieto, le vetture non ostacolano nessuno». Non sembra quindi si tratti della ritorsione di qualcuno infastidito o ostacolato dalla presenza dei mezzi posteggiati in un punto vietato. Una bravata? Forse. Del resto, ad essere prese di mira, sono anche auto posteggiate in modo non sistematico e di qualsiasi marca e modello. Sembra dunque che non ci sia da parte dell’autore (o degli autori), che per praticare i fori utilizza una lunga vite, un obiettivo preciso da perseguire. Fatto sta che, oltre al disagio dovuto alle perdite di tempo per smontare le ruote e portarle dal gommista, c’è da considerare anche la spesa per la riparazione degli pneumatici: «150 euro per due gomme» dice la signora. Oltre al denaro che ci rimette il marito, libero professionista, che utilizza il furgone per lavoro.
Ora marito e moglie sperano che il “grande fratello” dia loro una mano: «Visti i precedenti – spiega la signora – ultimamente abbiamo posteggiato le nostre auto sotto alcune telecamere di una ditta che potrebbero aver ripreso quanto accaduto. Abbiamo segnalato la cosa ai carabinieri che potrebbero ora richiedere i filmati alla azienda per visionarli».