Monza: gli studenti delle Preziosine al primo InVisibile festival

Gli studenti del liceo a Milano per la prima edizione del progetto ideato dalla fondazione Bullone.
Gli studenti del Preziosissimo sangue a Milano
Gli studenti del Preziosissimo sangue a Milano

I ragazzi dell’istituto Preziosissimo Sangue di Monza presenti alla prima edizione di InVisibile festival. L’evento organizzato dalla fondazione Bullone e dedicato alle nuove generazioni per immaginare nuove consapevolezze tra giovani e adulti, attraverso il dialogo che si svolge dal 20 al 22 ottobre in piazza Gae Aulenti, presso Ibm studios Milano.

I ragazzi dell’indirizzo design del liceo di via Pesa del Lino saranno presenti per l’inaugurazione di questo primo festival con un’apertura speciale in cui presenteranno, in pochi minuti, il frutto del lavoro che li ha coinvolti, lo scorso mese di marzo, nel campus promosso da Fondazione Albini con i ragazzi della redazione del Bullone, testata giornalistica in cui collaborano adolescenti e giovani che hanno vissuto l’esperienza di malattie gravi o croniche.

Monza: le pillole di comunicazione di InVisibile festival

«Abbiamo coinvolto i nostri alunni del triennio di design, lo scorso marzo, in cinque giorni di campus – spiega Francesca Giuffrida, docente del liceo monzese – durante i quali si sono interrogati su se stessi nei primi giorni, poi sono passati alla parte pratica immaginando delle “pillole di comunicazione” sui temi emersi. Sono stati poi i ragazzi della redazione del Bullone ad accogliere le loro proposte. Il frutto di questi cinque giorni sarà al centro della narrazione visiva e fisica che faremo il 20 ottobre». Non solo: proprio in occasione del festival l’intero liceo è stato coinvolto nel laboratorio Cicatrici per realizzare un’opera collettiva e tutti sono invitati agli incontri Conversazioni con tanti professionisti sabato 22.

Monza, le Preziosine e l’invisibile che diventa visibile

«Per i nostri alunni, abituati a lavorare su un prodotto concreto – conclude la docente – i primi giorni di campus in cui si sono concentrati sulla parola non sono stati semplici, ma la bravura di Natalizia Piano e Paola Albini li ha spinti ad aprirsi. Come hanno detto loro è stato bello “potersi parlare, capire che non siamo soli di fronte a delle difficoltà”, è stato sfidante per tutti. Il loro intervento al festival è una risposta all’impegno che hanno messo, si sono fidati e affidati completamente durante i giorni di campus. Per la presentazione abbiamo chiesto supporto anche al collega Claudio Migliavacca, regista, perché la nostra “apertura speciale” sia ben fatta».

Saranno due giorni ricchi di appuntamenti, eventi. «Abbiamo pensato a un festival dove gli adulti possano incontrare i giovani- spiega Bill Niada, fondatore del Bullone- dove l’invisibile diventi visibile, dove le idee si scambino, dove l’apparentemente impossibile diventi possibile. Dove anche la fragilità sia preziosa e dove i punti di vista siano un terreno fertile per la costruzione corale di un bene comune».