Monza, gli autisti Net dopo le aggressioni: «Dateci la scorta come sui treni»

L’autista gli chiede il biglietto e il passeggero gli risponde sferrandogli un pugno in un occhio. L’ennesima aggressione su una linea urbana di Monza fa montare la rabbia di conducenti e controllori. Che ora chiedono la scorta.
Monza Autobus Net
Monza Autobus Net Fabrizio Radaelli

L’autista gli chiede il biglietto e il passeggero gli risponde sferrandogli un pugno in un occhio. Ma questa volta al “portoghese” violento è andata male. Il conducente ha reagito, replicando con due pugni in volto, facendo scappare l’aggressore a gambe levate e riprendendo tranquillamente la sua corsa con un occhio nero.


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L’ennesima aggressione contro un autista della Net, accaduta settimana scorsa su una linea urbana di Monza, fa montare la rabbia di conducenti e controllori che chiedono maggiori controlli e la possibilità di lavorare tranquillamente. Chiedendo provocatoriamente all’azienda di essere scortati.

«Andrebbe predisposto un servizio di vigilanza come quello attivato recentemente dalla Regione sui treni – spiega un autista della Net, da anni alla guida dei mezzi – La situazione sta diventando intollerabile, si ha paura anche solo a chiedere di mostrare un biglietto. Così non possiamo più andare avanti. Se l’azienda non ci può dotare di tornelli, che almeno garantisca la sicurezza in altro modo».

Molti autisti e controllori sono stanchi ed esasperati dalla tensione che negli ultimi mesi sta aumentando con aggiornamenti settimanali di nuove aggressioni, non solo verbali. «Non siamo più liberi di svolgere il nostro lavoro – aggiunge – Se per chiedere di mostrare un biglietto rischiamo di finire in ospedale, che ci siano allora maggiori controlli sui mezzi e alle fermate. I colleghi delle ferrovie e i pendolari che utilizzano il treno viaggiano in un ambiente più sicuro de nostro. La presenza costante di addetti alla sorveglianza dovrebbe essere ampliata anche alla linea degli autobus. Non chiediamo i carabinieri sui bus, ma vigilantes come avviene in molte stazioni». U

Una richiesta estrema ed economicamente importante che i dipendenti sanno che difficilmente verrà accolta. «L’azienda deve comunque fare qualche cosa – aggiunge – Le aggressioni fisiche e verbali non sono più episodi sporadici. Sugli autobus della Net regna l’anarchia: in molti, soprattutto stranieri, non pagano il biglietto, se cerchi di far rispettare la legge rischi di venire picchiato e in quel caso si fa prima a chiamare il 112 che chiedere l’intervento della centrale». Abbiamo interpellato anche l’Atm in merito alla richiesta di maggiore sicurezza da parte dei dipendenti senza però ottenere risposta.