Avrebbe compiuto 63 anni il 14 aprile Elena Limelli Germano, ma si è spenta il giorno prima. «In un giorno di primavera, la stagione che tanto amava» ricorda la figlia Eleonora Claudia Ronchi. Elena, originaria di Torre del Greco, cresciuta a Milano, è stata fondatrice l’8 marzo 2000 e titolare del “Mercatino di Elena Monza” in via Raiberti, il primo negozio vintage della città.
«Il mercatino – racconta con garbo e dolcezza la figlia – non era un semplice negozio ma un luogo d’amore. Non solo perché mamma lo gestiva con il cuore ma perché era diventato un luogo di incontro, sereno e accogliente per tutti coloro che entravano». Molte signore passavano da Elena anche quando non erano in vena di fare acquisti, solo per salutarla e per ricevere il suo sorriso radioso.
«Mamma – riprende Eleonora Claudia – ha lavorato in un negozio di abbigliamento in zona Greco, a Milano, ma il suo desiderio era quello di creare qualcosa di suo. Ha dato vita a questo mercatino che aveva una sua propria filosofia: il recupero degli oggetti per dare loro una nuova vita e per contribuire a creare una maggior sensibilità verso l’ambiente». Tenace, sincera, spontanea, sempre piena di energia, Elena era sempre attenta ai bisogni di chi soffre, soprattutto a Monza, la città a cui si era affezionata.
«Ero entrata quasi per caso nel suo negozio tanti anni fa – racconta Manuelita Vella, già fondatrice della sezione di Monza dei City Angels,ora impegnata in molte azioni di volontariato – Ci siamo capite al volo con un semplice sguardo. Siamo diventate grandi amiche. Elena era sempre al mio fianco per qualsiasi iniziativa: vendeva i biglietti per gli spettacoli di beneficenza, così come piantine e cesti natalizi, veniva spesso con me allo Spazio 37, il rifugio per i senza tetto in via Borgazzi, rispondeva sempre ai bisogni delle varie associazioni,preparava lei stessa pacchi regalo con i vestiti e gli oggetti del suo negozio da donare alle persone in difficoltà».
Spesso nei suoi pacchettini Elena inseriva un braccialettino o una collanina perché, come spiegava a Manuelita, «non sono solo accessori ma sono quelle piccole cose che restituiscono dignità e femminilità alle donne che nella sofferenza hanno smesso di pensare a loro stesse e di volersi bene». Il Mercatino, tranne nei periodi in cui era in vigore la zona rossa, è sempre stato aperto ed Elena aveva voluto istituire il servizio a domicilio per le clienti.
Eleonora Claudia lo gestirà nel ricordo della sua mamma che l’ha cresciuta da sola, dopo la separazione dal marito, “con tanti sacrifici e un amore immenso”. La monzese ha un altro desiderio: ringraziare il reparto di ematologia dell’ospedale San Gerardo che ha curato Elena. «“Chi volesse ricordare la mamma – conclude Eleonora Claudia – può effettuare una donazione all’associazione Luce e Vita onlus che opera a favore di questo reparto».