Monza: ecco l’anno santo gerardiano, indulgenza plenaria per i fedeli

Un anno intero dedicato al compatrono in occasione di due anniversari: tra un mese l'apertura ufficiale con il sì di papa Francesco.
Le spoglie di san Gerardo
Le spoglie di san Gerardo Fabrizio Radaelli

Si aprirà il prossimo 6 giugno, in occasione della festa liturgica di san Gerardo dei Tintori, l’anno santo gerardiano. Un anno di grazia che si chiuderà il 6 giugno 2024, chiesto dal parroco della parrocchia monzese dedicata al santo, don Massimo Gaio e dalla comunità dei fedeli di Olgiate Comasco, da secoli devoti al santo monzese, e reso possibile grazie al lavoro svolto da un comitato di parrocchiani e non, che da mesi pianifica l’evento.

Un anno che nasce dalla devozione al santo fondatore del primo ospedale monzese, nel preciso anniversario di due eventi significativi. Quest’anno, infatti, ricorrono i quattrocento anni dalla seconda traslazione del corpo nella sede dove è collocato ancora oggi, avvenuta nel 1623; mentre negli archivi del duomo è depositato l’atto notarile risalente al 1174 che dichiara la fondazione dell’ospedale voluto dal santo, e di cui ricorrono gli 850 anni dalla nascita proprio il prossimo anno.

Monza e l’anno santo gerardiano: i due anniversari

«Ho preso queste due date per altrettanti anniversari, uno per il 2023 e uno nel 2024, e ho chiesto a papa Francesco di concedere per questo anno santo l’indulgenza plenaria spiega il parroco di San Gerardo, don Massimo Gaio –. Tutti coloro che varcheranno la soglia della chiesa di San Gerardo durante l’anno santo e pregheranno il santo secondo le disposizioni della Chiesa, acquisteranno l’indulgenza delle colpe. Un anno intero di offerta di riconciliazione per tutti da parte della Chiesa è un dono straordinario».

Anno santo Gerardiano a Monza: l’apertura

I fedeli di san Gerardo
I fedeli di san Gerardo

Un’idea che è piaciuta all’arcivescovo Mario Delpini che ha approvato l’iniziativa. E un evento che coinvolgerà, nel nome del santo monzese, anche la comunità olgiatese che quest’anno ricorda il centenario della parrocchia dei Santi Ippolito e Cassiano, impreziosito, il prossimo autunno, dall’arrivo dell’urna con le spoglie del santo. Ad inaugurare l’anno santo sarà monsignor Oscar Cantoni, che presiederà la messa solenne del 6 giugno, durante la quale verrà acceso il cero realizzato dai parrocchiani di Monza, che continuerà ad ardere per tutto l’anno. Il comitato organizzativo sta lavorando anche alla realizzazione di un logo che caratterizzi questo anno speciale.

Il logo è ancora in fase di studio ma è quasi certo che la scelta cadrà su una rappresentazione particolare di san Gerardo. Si è scelto infatti di utilizzare il santo riprodotto sulla vetrata dell’altare a lui dedicato. La realizzazione del logo servirà anche da volano per lanciare una raccolta fondi per il restauro proprio di quella vetrata.

Anno santo gerardiano a Monza: sponsor e iniziative

La vetrata di san Gerardo
La vetrata di san Gerardo

«Sarebbe bello riuscire a trovare uno sponsor in grado di finanziare i 3000 euro che serviranno per rimettere a nuovo la vetrata che raffigura proprio l’immagine del san Gerardo che caratterizzerà questo anno santo», spiegano dal comitato organizzatore. Nel corso di questo anno dedicato a san Gerardo non mancheranno anche momenti di approfondimento culturale e storico. La sera della vigilia dell’apertura dell’anno santo lo storico Renato Mambretti proporrà una conferenza dedicata alla figura borghigiana di Gerardus. Verrà anche proposta una mostra, attualmente in fase di preparazione, su pannelli che ripercorreranno la vita del santo dei Tintori. «L’idea – continuano dal comitato – è quella di portarla nelle rsa e nelle parrocchie che saranno interessate ad approfondire la figura del santo monzese».

Anno gerardiano: il cero collettivo

Il cero che verrà acceso in occasione dell’inizio dell’anno gerardiano sarà molto grande e soprattutto collettivo. Da qualche settimana, infatti, la parrocchia e l’oratorio di San Gerardo hanno lanciato l’appello: cercansi candele, anche usate. L’idea è quella di fondere insieme tutte le candele che sono state consegnate fino alla scorsa domenica. «Ne sono arrivate tantissime – spiegano dalla parrocchia – hanno partecipato i bambini dell’oratorio ma anche gente che non è della parrocchia. I social hanno amplificato il messaggio e l’idea è piaciuta». Alcuni parrocchiani si occuperanno di fondere insieme tutte le candele raccolte per realizzare un grande cero che sarà posto su un basamento anche quello realizzato dai parrocchiani. Il cero sarà acceso il 6 giugno, in occasione della celebrazione che darà il via all’anno gerardiano e arderà per tutto l’anno all’altare del santo, ai piedi del tabernacolo.

Anno santo gerardiano: le spoglie a Olgiate e non solo

Intanto si è svolto, come da tradizione secolare, il pellegrinaggio a Monza dei fedeli di Olgiate Comasco, che lo scorso 25 aprile hanno raggiunto la chiesa dove è custodito il corpo di san Gerardo. Un pellegrinaggio, quello di quest’anno, che è culminato con l’annuncio atteso da decenni: il prossimo autunno l’urna con il corpo del santo dei Tintori andrà in trasferta tra i fedeli olgiatesi, dopo settantasette dall’ultima traslazione. L’annuncio è stato fatto al termine della messa solenne celebrata dal prevosto di Olgiate, don Flavio Costa e dal parroco di San Gerardo, don Massimo Gaio. 

I fedeli di san Gerardo
I fedeli di san Gerardo

Il corpo di san Gerardo lascerà Monza il prossimo 13 ottobre e raggiungerà Olgiate Comasco, dove resterà per una settimana. Poi l’urna si sposterà a Figino Serenza e Seveso, prima di rientrare a Monza. L’ultima tappa sarà l’ospedale San Gerardo, dove l’urna che contiene il corpo del fondatore del primo ospedale cittadino, resterà per una notte intera prima di essere ricollocata nella chiesa parrocchiale. Dal Vaticano e dalla curia milanese è arrivato il nulla osta per il trasferimento dell’urna in autunno. All’origine della devozione c’è un voto fatto dagli olgiatesi nel 1207, durante un’epidemia di peste. A salvarli dal flagello fu l’intervento miracoloso del santo dei tintori.

San Gerardo, infatti, era morto da appena sei giorni, nell’anno 1207, quando gli olgiatesi, terrorizzati per il dilagare della peste decisero di invocare su di loro la protezione di Gerardo, che a Monza aveva fondato il primo ospedale aperto anche alla povera gente, e la cui fama di santità si era diffusa per tutto il territorio già in vita. Decisero dunque di esumare il corpo del santo sepolto nella nuda terra per porlo nella chiesa a lui dedicata. In cambio della fine della pestilenza gli abitanti di Olgiate Comasco promisero di tornare sulla sua tomba del santo nei secoli a venire, in segno di gratitudine e devozione. Un appuntamento che si ripete con immutata devozione da oltre otto secoli.