«Una cifra così permette di sognare e di lavorare in grande»: la consulta non vede l’ora di rimboccarsi le maniche. Perché con quei 21 milioni e 500mila euro sarà possibile strutturare un masterplan per la rigenerazione urbana e sociale di San Rocco, che non vuole più essere considerato solo periferia ma che ambisce ad assumere il ruolo di porta di accesso alla città.
Potrà succedere grazie alla “Manifestazione di interesse per la selezione di strategie di sviluppo urbano sostenibile da promuovere attraverso i fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2021-2027” che Regione Lombardia ha pubblicato lo scorso 18 gennaio. In due mesi – il termine era fissato il 18 marzo – la macchina comunale si è mossa facendo dialogare tutti i suoi settori, coinvolgendo enti locali e non, dialogando con l’istituto comprensivo Koinè, con la consulta e con tutte le realtà che negli ultimi anni non hanno mai smesso di cucire e rinsaldare il tessuto sociale del quartiere. Un lavoro condensato in una ventina di pagine che hanno consentito al progetto di classificarsi al quinto posto (diciannove i partecipanti) e di aggiudicarsi il finanziamento.
A presentare “Una comunità educante al futuro” ai membri della consulta martedì sera l’assessore Pier Franco Maffè, con deleghe all’Istruzione e ai Fondi Europei, e l’avvocato Michela Romano, che per l’amministrazione ricopre una posizione di alta specializzazione in qualità di esperta in fondi e finanziamenti europei. E allora gli interventi. Meglio: il caleidoscopio di interventi che si irradieranno dai cinque istituti del comprensivo con l’intenzione di trasformarlo in un «centro aggregativo straordinario per il quartiere». La riqualificazione e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica assorbiranno quasi un terzo del finanziamento (12 milioni e 350mila euro), poi largo a una lunga serie di azioni materiali e immateriali: tra gli altri, formazione degli insegnanti e del personale scolastico (450mila euro), laboratori scolastici sul territorio (1,5 milioni), interventi sugli spazi pubblici attorno alle scuole (2 milioni), sviluppo della mobilità sostenibile (1,450 milioni), valorizzazione del sistema ecologico del Lambro (1,5 milioni), recupero delle aree dismesse (1,4 milioni).
Capofila il comune di Monza, in rete tanti partner – tra cui Fondazione Lombardia per l’Ambiente, l’università Bicocca, Arcadis Italia – e il supporto, nell’individuazione dei bisogni, di tutte le realtà sociali, culturali, sportive e associative del quartiere. «Ci siamo concentrati su San Rocco per diversi motivi: i fatti di cronaca che l’hanno coinvolta di recente, l’attenzione che la consulta convoglia da tempo sui bisogni dei più giovani e, non da ultimo, il rischio di impoverirsi che la scuola stava correndo, con una diminuzione del numero di iscritti nel passaggio dalle elementari alle medie.
Insomma: c’erano tutte le condizioni per lavorare a una strategia di sviluppo per il quartiere e per la sua comunità che potesse durare diversi anni», ha spiegato Maffè. Non si partirà subito: prima di arrivare al progetto esecutivo e alla definizione dei singoli interventi bisognerà aspettare l’autunno. Intanto, però, chi ha partecipato alla riunione di martedì sera non ha potuto che manifestare il proprio entusiasmo: «Non potevamo sperare di meglio: grazie a queste risorse troviamo nuove energie per rimetterci in gioco», ha commentato, tra gli altri, la dirigente della Koinè Anna Guglielmetti.