«C’è un pavone sul tetto». Chissà che cosa avrà pensato al primo momento l’agente della polizia locale di Monza che ha ricevuto questa segnalazione nel pomeriggio di mercoledì 17 febbraio. Sicuramente a uno scherzo di qualche buontempone che non sapeva come trascorrere la giornata.
In effetti, è difficile vedere pavoni in giro per la città, a meno che non siano custoditi in qualche giardino privato dove, al di là delle cancellate, attirano gli sguardi incuriositi dei passanti. Eppure, la donna al telefono sembrava molto allarmata e l’agente, dopo lo stupore iniziale, ha preso in considerazione il suo avvertimento. Il pavone se ne stava fiero ed elegante sul tetto di una palazzina di via Timavo, nei pressi delle vecchie carceri monzesi. Non un evento eccezionale ma un’abitudine per questo animale.
Infatti, una residente della zona, che più volte lo aveva notato fare la vedetta, ha tranquillizzato la signora al telefono, invitandola a non chiedere l’intervento di alcuna autorità, e un paio di incredule persone che passavano di lì per caso. Proprio davanti alla palazzina si trova un terreno che ospita alcuni animali da cortile. Il pavone, forse quando è stanco della loro compagnia e vuole prendersi una pausa, spicca il volo, si adagia sul tetto, scruta verso il basso, emette versi di richiamo – un po’ sgradevoli in verità, ma nessuno è perfetto – e si prende anche gioco degli umani che lo osservano stupiti dalla sua audacia e colpiti dalla sua innata bellezza.