Monza, è in sala operatoria per l’intervento: i medici la invitano a rivolgersi altrove

Una donna monzese si deve sottoporre a un intervento chirurgico, ma soffrendo di una patologica ematica a ogni visita prima dell’operazione ricorda agli specialisti il suo problema. Non è bastato: già in sala operatoria, è stata invitata a rivolgersi a un centro più attrezzato.
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policlinico001 MONZA POLICLINICO Radaelli Fabrizio

Si deve sottoporre a un intervento chirurgico per eliminare una grossa ciste al rene sinistro, ma soffrendo di una patologica ematica a ogni visita prima dell’operazione ricorda agli specialisti il suo problema. Non è bastato: il giorno dell’intervento, arrivata fino dentro la sala operatoria e già sedata, i medici le hanno annullato l’operazione invitandola ad andare in un centro attrezzato per intervenire in caso di emorragie.

È inviperita la monzese che settimana scorsa, dopo mesi di attesa prima al San Raffaele di Milano e poi in città, si è vista annullare al Policlinico un intervento proprio per quel rischio che lei aveva evidenziato fin dalla prima visita a luglio.
«Mi hanno fatto perdere tempo – spiega – Ho un problema di carenza di “fattore VII” nel sangue che mi porta ad essere a rischio emorragie. Già in passato, quando avevo partorito, era emersa la difficoltà, rientrata con la somministrazione preventiva di un farmaco specifico, ma alquanto costoso».

E anche questa volta la paziente sperava nella buona riuscita. «Sono in lista d’attesa da oltre un anno al San Raffaele – precisa – La ciste si sta ingrossando e c’è il rischio che scoppi provocando emorragie. Mi ero rivolta perciò al Policlinico che in pochi mesi aveva organizzato l’intervento. Ma dalla prima visita, a luglio, al prericovero e al momento di andare in sala operatoria ho ribadito a tutti i medici il mio problema». Emerso poi prima dell’intervento, all’ultimo annullato.

«Non è possibile illudere e preparare una persona per due mesi e poi arrivata in sala operatoria annullare tutto perché ci si rende conto del rischio al quale si va incontro – ribadisce – Ai medici si chiede maggiore attenzione a quello che il paziente dice, e comunque l’onestà di avvisare subito qualora il centro non sia abbastanza attrezzato».

Dal Policlinico spiegano così la decisione di annullare l’intervento. «Abbiamo tra le nostre priorità, nel quotidiano servizio reso ai pazienti, la sicurezza degli stessi, ancor più in presenza di peculiarità medico-sanitarie – dicono – Nel caso specifico, la stessa paziente, che risultava essere in lista di attesa da circa un anno presso un altro importante ospedale dell’hinterland milanese, è stata analizzata all’interno di un percorso di controllo preventivo all’intervento. Percorso che si è interrotto nel momento in cui si è concretizzato un alto rischio emorragico, correlato alla procedura chirurgica, con l’intervento dello specialista della materia». E poi: «Anche se questo avviene all’ultima verifica, pre-operatoria, ciò non toglie che si siano così evitate complicanze gravi per la paziente. Percorso di controllo, quindi, che ha posto in evidenza, ancora una volta, come il Policlinico di Monza nell’esecuzione delle procedure di pre-ricovero e ricovero metta sempre nelle condizioni i propri professionisti di agire secondo scienza e coscienza scevri da qualsiasi condizionamento».