Monza e Brianza: picco dell’influenza, raddoppiano gli accessi ai pronto soccorso

Solo al San Gerardo nell'ultima settimana del 2023 sono cresciuti di 100 pazienti gli accessi al pronto soccorso, raddoppiate le ambulanze.
Influenza, raffreddore  o covid? - foto prostooleh/it.freepik.com
Influenza, raffreddore o covid? – foto prostooleh/it.freepik.com

Sono le settimane di picco (forse quello definitivo) per l’influenza di stagione che negli ultimi giorni, proprio sotto le feste, ha messo a letto centinaia di persone anche a Monza e Brianza.

Per la Lombardia “nell’ultima settimana più di 150.000 lombardi sono stati colpiti da sindrome influenzale rilevata dai medici sentinella distribuiti sul territorio regionale – ha detto sette giorni fa l’assessore al welfare del Pirellone, Guido Bertolaso – . Purtroppo, in questo periodo di festività, i numeri sono destinati a salire e ci aspettiamo il picco proprio nelle settimane fino al 6 gennaio. Per questo motivo e per arginare l’affollamento nei Pronto Soccorso a cui stiamo assistendo in questi giorni, abbiamo deciso di sospendere in via precauzionale i ricoveri dal domicilio alle strutture che effettuano terapie riabilitative”.

Monza e Brianza: picco dell’influenza, i numeri del San Gerardo

Un riscontro numerico (anche se non epidemiologico) arriva anche dall’Ircss San Gerardo, dove settimana scorsa è stato registrato un netto aumento di accessi al pronto soccorso, in particolare da persone fragili, che ha innescato una crescita di visite al giorno fino a 350 persone, contro una media di 250 circa. Sulla stessa prospettiva il numero di ambulanze in arrivo a Monza, più o meno il doppio di quanto avviene solitamente: fino a 65 a fronte di una media di abituale di 30/35.

Monza e Brianza: picco dell’influenza, il problema dei vaccini

“Si tratta – aveva spiegato l’assessore Bertolaso, da un punto di vista regionale – di circa 7.000 posti letto che potranno essere dedicati a tutti quei pazienti ricoverati nei reparti di medicina degli ospedali che non necessitano più di cure ospedaliere, ma che non possono ancora rientrare a casa, proprio perché hanno bisogno di riabilitazione. Liberando i letti in ospedale potremmo quindi velocizzare il ricovero in reparto dei pazienti che arrivano in pronto soccorso e limitare le lunghe attese”.

Con un ma: “Certo se i cittadini avessero risposto ai nostri continui appelli alla vaccinazione, avremmo limitato al massimo questa situazione – aveva concluso l’assessore Bertolaso -. Se pensiamo che nel giro di due settimane i casi di influenza sono passati da 70.000 a 150.000 e che circa il 70% di questi si reca nei pronto soccorso in assenza di filtro sul territorio, capiamo bene che l’immunità sul territorio sia insufficiente e che i virus trovino terreno fertile”.n  M.Ros.