Sono le settimane di picco (forse quello definitivo) per l’influenza di stagione che negli ultimi giorni, proprio sotto le feste, ha messo a letto centinaia di persone anche a Monza e Brianza.
Per la Lombardia “nell’ultima settimana più di 150.000 lombardi sono stati colpiti da sindrome influenzale rilevata dai medici sentinella distribuiti sul territorio regionale – ha detto sette giorni fa l’assessore al welfare del Pirellone, Guido Bertolaso – . Purtroppo, in questo periodo di festività, i numeri sono destinati a salire e ci aspettiamo il picco proprio nelle settimane fino al 6 gennaio. Per questo motivo e per arginare l’affollamento nei Pronto Soccorso a cui stiamo assistendo in questi giorni, abbiamo deciso di sospendere in via precauzionale i ricoveri dal domicilio alle strutture che effettuano terapie riabilitative”.
Monza e Brianza: picco dell’influenza, i numeri del San Gerardo
Un riscontro numerico (anche se non epidemiologico) arriva anche dall’Ircss San Gerardo, dove settimana scorsa è stato registrato un netto aumento di accessi al pronto soccorso, in particolare da persone fragili, che ha innescato una crescita di visite al giorno fino a 350 persone, contro una media di 250 circa. Sulla stessa prospettiva il numero di ambulanze in arrivo a Monza, più o meno il doppio di quanto avviene solitamente: fino a 65 a fronte di una media di abituale di 30/35.
Monza e Brianza: picco dell’influenza, il problema dei vaccini
“Si tratta – aveva spiegato l’assessore Bertolaso, da un punto di vista regionale – di circa 7.000 posti letto che potranno essere dedicati a tutti quei pazienti ricoverati nei reparti di medicina degli ospedali che non necessitano più di cure ospedaliere, ma che non possono ancora rientrare a casa, proprio perché hanno bisogno di riabilitazione. Liberando i letti in ospedale potremmo quindi velocizzare il ricovero in reparto dei pazienti che arrivano in pronto soccorso e limitare le lunghe attese”.
Con un ma: “Certo se i cittadini avessero risposto ai nostri continui appelli alla vaccinazione, avremmo limitato al massimo questa situazione – aveva concluso l’assessore Bertolaso -. Se pensiamo che nel giro di due settimane i casi di influenza sono passati da 70.000 a 150.000 e che circa il 70% di questi si reca nei pronto soccorso in assenza di filtro sul territorio, capiamo bene che l’immunità sul territorio sia insufficiente e che i virus trovino terreno fertile”.n M.Ros.