Monza: dov’è finito il pennello di Mosè Bianchi?

Finiti i restauri, è sparito: la giunta pensa a come restituirglielo senza che venga rubato di nuovo.
Monza, la chiesa di San Pietro Martire con la statua di Mosé Bianchi
Monza, la chiesa di San Pietro Martire con la statua di Mosé Bianchi Fabrizio Radaelli

Il Mosè Bianchi di piazza San Pietro Martire a Monza è tornato come nuovo. I lavori di recupero e di restauro della statua in bronzo, opera dello scultore Pietro da Verona su bozzetto di Luigi Secchi, hanno preso il via alla metà di aprile e sono stati ultimati già da qualche settimana. Ma ai monzesi più attenti non sarà sfuggito un dettaglio: nella destra del pittore ancora non ha fatto capolino il pennello, rubato nottetempo e (fino a oggi) mai sostituito.

«Stiamo studiando come ricollocarlo», commenta l’assessore ai Lavori pubblici Marco Lamperti lasciando intuire che l’amministrazione abbia tutte le intenzioni di ultimare il restauro della statua, che da quasi un secolo (per la precisione, dal 1927) troneggia al centro della piazza, prendendosi cura anche di quell’ultimo, ma fondamentale, dettaglio.