Il vicesindaco di Monza Simone Villa ne è convinto: entro la fine del 2019 si potrebbe sciogliere il nodo che da parecchi anni impedisce la sistemazione di piazza Cambiaghi. Nel giro di qualche settimana, assicura, sarà firmata la convenzione tra il Comune e la Edilcentro, l’immobiliare che a cavallo degli anni Ottanta e Novanta ha riqualificato l’area su cui sorgeva uno dei più grandi cappellifici monzesi. L’annuncio è risuonato più volte nell’ultimo decennio ma la sottoscrizione è stata sempre stata bloccata da un testo forse poco chiaro elaborato nel 1988, mai attuato completamente, e da un contenzioso aperto nel 2000 nei confronti di piazza Trento e Trieste dall’operatore che reclamava il rimborso di spese che aveva sostenuto, ritenute superiori a quelle pattuite.
«Ora – garantisce Villa – siamo davvero in dirittura d’arrivo: tra un paio di settimane ci incontreremo con la proprietà per verificare la stesura definitiva dell’atto, già pronta. Il nostro obiettivo è quello di perfezionare l’intesa entro la fine del 2019».
Il segnale che la giunta è sicura di portare a casa l’accordo in tempi brevi è la riesumazione del progetto di riqualificazione della piazza nel piano triennale delle opere pubbliche: nel 2020, infatti, l’amministrazione conta di avviare la riqualificazione del rettangolo centrale, quello che ospita il mercato.
In prima battuta piazza Trento e Trieste dovrebbe destinare 500.000 euro alla sistemazione della pavimentazione da tempo sconnessa che, soprattutto quando piove, provoca numerose cadute tra i pedoni. Finora la manutenzione di quella che la sera si trasforma in un’area degradata, regno di sbandati e di senzatetto che cercano riparo sotto il porticato, è rimasta nel cassetto in quanto la piazza è tuttora di proprietà della Edilcentro.
«Con la firma della convenzione – spiega Villa – il Comune diventerà titolare dello spazio ora concesso in uso pubblico mentre l’operatore manterrà il triangolo vicino a via Visconti su cui è prevista una capacità edificatoria». Da alcuni anni, del resto, l’immobiliare conta di costruire un paio di palazzine destinate ad appartamenti e negozi.
L’accordo prevede anche una novità sul fronte dei parcheggi: gli stalli in superficie non spariranno completamente, come previsto dall’intesa del 1988, ma rimarranno sul lato a ridosso di via Colombo.
«La proprietà – prosegue il vicesindaco – ha accolto la nostra richiesta. Ora valuteremo le modalità di gestione dei posti in modo da garantire la rotazione e un reale controllo. Abbiamo fatto un passo avanti e ritengo che con Edilcentro troveremo una soluzione».
Finora la sosta a cielo aperto è stata gestita da Monza Mobilità che, ricorda l’amministratore, ha girato una quota dei proventi al privato. Le auto nella piazza, non previste dalla convenzione originale, sono spuntate nel 2006 quando è partito il cantiere in piazza Trento e Trieste, grazie a una deroga che non è mai stata revocata anche perché la sbarra del silo non poteva essere attivata nelle ore notturne. Gli stalli hanno, però, semi svuotato il parcheggio interrato privato da 470 posti che registra il tutto esaurito solo nei giorni di mercato. La scomparsa dei veicoli dall’area, già ventilata dalla giunta Scanagatti sul finire del suo mandato, era stata duramente contestata dai negozianti e dai gestori dei locali della zona che temevano che potesse scoraggiare l’afflusso dei clienti. Le loro raccolte di firme erano state avallate da alcuni esponenti dell’allora minoranza di centrodestra, tra cui l’attuale assessore all’Urbanistica Martina Sassoli. Il ritorno all’assetto originale del rettangolo centrale dell’area Cambiaghi è, comunque, nell’aria da tempo tanto che dall’ultimo bilancio preventivo di Monza Mobilità sono spariti gli incassi garantiti dagli stalli in superficie.