La delibera per l’intitolazione della via risale all’autunno del 2018 ma quando – a strada già istituita – era tutto pronto per la cerimonia ufficiale l’emergenza Covid ha rovinato i piani. Ora, però, è arrivato il momento tanto atteso dagli sportivi monzesi.
Nel 1934 ha disputato il primo campionato di hockey a Roma e due anni dopo con la maglia della nazionale italiana il campionato del mondo di Stoccarda battendo, sotto gli occhi di Adolf Hitler, la squadra tedesca. In nazionale Kullmann ha preso parte a settanta incontri segnando ben settantasette reti. Memorabile il suo modo di tirare, detto “tiro alla Kullmann”, che con una finta riusciva il più delle volte a depositare il dischetto nella rete avversaria. Kullmann era, però, anche un uomo di profonda cultura. In un periodo difficile come quello della guerra riuscì a laurearsi in Giurisprudenza all’Università statale.
«Papà era ufficiale di fanteria – racconta la figlia, insegnante di lingua e letteratura francese ora in pensione – e dovette partire per la campagna di Albania. Tra i suoi pochi bagagli portò anche dei libri universitari per non venire meno ai suoi impegni di studente. Con lui ho sempre avuto dei vivaci scambi intellettuali. Spesso mi chiedeva di raccontargli che cosa avessi spiegato a scuola ai miei alunni e insieme discutevamo dei vari autori».
L’appassionante storia umana e sportiva di Kullmann, Giovannino d’oro nel 1987 e Cavaliere Ufficiale della Repubblica nel 1991, è contenuta nel libro “Hockey pista un grande romanzo” uscito nel 2018.