Assoluzione perchè il fatto non sussiste per i due gestori dei locali finiti nei guai in tribunale a Monza per una questione di schiamazzi e di disturbo delle persone. La doppia sentenza è stata pronunciata la scorsa settimana dal giudice, Giovanni Gerosa. La Procura aveva chiesto la condanna. Peraltro una parte dei capi d’imputazione contestati erano anche in odore di prescrizione. Nessuna condanna, quindi, per due quarantenni, il primo residente nella bergamasca, il secondo a Vedano al Lambro. Incriminata era la “movida” monzese, nella zona di via Bergamo. Nelle udienze precedenti sono sfilati anche diversi testimoni, anche parte offese nel procedimento che avevano raccontato la loro esperienza.
I fatti contestati finiti sotto la lente di ingrandimento del tribunale, risalivano al periodo compreso tra il 2012 e il 2013.
«Schiamazzi notturni – aveva raccontato un abitante di via Bergamo nelle precedenti udienze – anche fino alle 4 di notte. Mi era impedito il riposo notturno. Non riuscivo a prendere sonno, avevo i bimbi piccoli e avevo addirittura difficoltà a sentirli dalla camera di fianco. Il locale chiudeva verso l’una, ma poi gli schiamazzi andavano avanti: gli avventori restavano fuori anche fino alle 4. Un giorno a settimana c’era anche la musica. Un ulteriore elemento di disturbo. A un certo punto ho deciso di trasferirmi altrove con la famiglia e siamo andati a vivere a Villasanta. Tra i principali motivi del trasferimento c’era anche quello degli schiamazzi che subivamo costantemente».
Nel mirino della Magistratura sono finiti due locali di Monza: «C’erano capannelli di persone – aveva raccontato un’altra teste – schiamazzi anche con megafoni e cori da stadio. Sembrava quasi di averli in casa. Non dormivo la notte ed ero costretta a svegliarmi alle 6.30 per lavorare». «Per dormire – aveva aggiunto – prendo le gocce. Non sento neanche la Tv, tanto che per capire qualcosa uso le cuffie. Una situazione insopportabile. Non posso neanche invitare a casa nessuno dei miei familiari. Quando è venuto mio figlio con la famiglia non sono riusciti a dormire e adesso vengono a trovarmi molto più raramente».
La Procura aveva ravvisato la penale responsabilità dei due imputati, ma le cose non sono andate come speravano i cittadini delle vie interessate.