Monza: arriva l’undicesima farmacia comunale, servirà il bacino di via Solferino

Le farmacie comunali di Monza saliranno a undici: lo ha deciso la giunta con il via libera all’apertura di una nuova attività nelle vicinanze di via Solferino.
Una farmacia comunale
Una farmacia comunale

Le farmacie comunali di Monza saliranno a undici: lo ha deciso la giunta che, sulla base dei parametri fissati dalla norma, ha dato via libera all’apertura di una nuova attività nelle vicinanze di via Solferino. La collocazione non è casuale: la farmacia, infatti, intercetterà gli utenti della casa di comunità attiva nei padiglioni dell’ospedale vecchio nonché i cittadini che graviteranno attorno al futuro ospedale di comunità e agli ambulatori che il San Gerardo manterrà in una parte del comparto dopo l’istituzione del comando provinciale dei Carabinieri.

Monza: arriva l’undicesima farmacia comunale, un servizio per quasi 2mila abitanti e non solo

Gli operatori, spiega l’amministrazione nella delibera, forniranno un servizio ai quasi duemila abitanti di quella parte di Monza, ai pazienti del poliambulatorio Sant’Agostino Dyadea, agli insegnanti e agli studenti delle scuole presenti nella ex Cgs, ai clienti dei vicini supermercati, a chi frequenta le strutture sportive e il centro anziani Ambrosini e in futuro potrebbero diventare un punto di riferimento per i passeggeri diretti alla fermata della metropolitana di via Marsala.

La giunta punta, inoltre, a integrare il servizio fornito dalle case di comunità con quello delle comunali: in via Della Robbia le due strutture saranno a pochi metri l’una dall’altra mentre la distanza potrebbe essere superiore in via Borgazzi dato che l’amministrazione, almeno per il momento, pare aver congelato il trasferimento della farmacia del Casignolo, contestato da buona parte dei residenti.

Monza: arriva l’undicesima farmacia comunale, sarà la 37esima della città

La nuova farmacia sarà la trentasettesima di Monza: la presenza degli esercizi sul territorio, rileva la giunta, rispetta la «equa distribuzione» prevista dalla legge per garantire l’accessibilità anche a chi abita in «aree scarsamente abitate».