Monza, antagonisti contro le banche: la rabbia della città, «totale incuranza del decoro e del lavoro altrui»

A due giorni dal corteo degli antagonisti della Foa Boccaccio, i segni del passaggio restano sulle vetrine di diverse banche del centro di Monza.
Monza banche imbrattate corteo Foa
Monza banche imbrattate corteo Foa

A due giorni dal corteo organizzato dagli antagonisti della Foa Boccaccio, restano sulle vetrine di diverse banche del centro di Monza i segni del passaggio della manifestazione che sabato 9 dicembre ha sfilato partendo da piazza Castello fino ad arrivare a piazza Citterio.

Monza, antagonisti contro le banche: vernice rossa e slogan

Molte le vie attraversate dai manifestanti, seguiti a vista dagli uomini della Digos. Il corteo ha percorso via Turati fino a largo Mazzini, poi corso Milano, via Cairoli, piazza Indipendenza, via Solferino e le vie Volturno e Cavallotti. Poi ancora via Manzoni e via Appiani fino all’arrivo in piazza Citterio. Particolarmente prese di mira sono state le vetrine delle tante banche presenti lungo il percorso. Contro alcune i manifestanti hanno lanciato palloncini pieni di tempera rossa, come quelli che hanno colpito l’ingresso della Banca Popolare di Sondrio in via Cavallotti, sulle vetrine di altre sono stati lasciati slogan e scritte con bombolette nere e rosse.

Antifascismo è anticapitalismo” si legge ancora lunedì 11 dicembre sulle vetrine di ingresso della sede Bnl di via Cavallotti. Poi in via Manzoni ad essere prese di mira sono state la Bcc Brianza e Laghi dove gli antagonisti hanno lasciato la scritta provocatoria “ruba tutto” e la Banca Valsabbina, pochi metri più avanti, dove si legge a lettere rosse “Monza costa troppo”.

Monza, antagonisti contro le banche: il commento di Martina Sassoli

Una manifestazione che ha sollevato molte polemiche da parte dei cittadini. Tra le voci critiche anche quella dell’assessore regionale Martina Sassoli.
«Mi sono arrivati video e immagini “diversamente edificanti” della mia amata Monza – ha scritto sul suo profilo Facebook – Una manifestazione “diversamente pacifista” dei gruppi sedicenti giovanili che rivendicano un non meglio specificato diritto a esprimersi. Mi chiedo se quello che si vede sia quello che abbiano da dire: imbrattamenti, insulti e totale incuranza del decoro del bene pubblico e del lavoro altrui. Ma ancora più mi chiedo se questa gente abbia un genitore, un fratello, una sorella, un amico che si vergogni per loro, e che non abbia il coraggio di guardarli in faccia e difenderli».