Il 12 settembre alla media Ardigò di Monza si apriranno le porte di una nuova aula: saranno quelle del locale allestito dai tecnici del Comune al pianterreno per consentire a un alunno disabile di spostarsi in carrozzella.
«La sua realizzazione – spiega il vicesindaco Simone Villa – è stato sollecitata dagli insegnanti e dai compagni dello studente che impiega un ausilio particolare, troppo pesante perché possa utilizzare il montascale», che porta ai piani superiori, dove si trovano le altre aule.
L’intervento non è il più impegnativo per complessità e costi realizzato dal municipio nelle scuole monzesi durante l’estate, ma è senz’altro il più importante sul versante della solidarietà dimostrata dalla classe che si è attivata per cercare di creare un ambiente accogliente per tutti i ragazzi e sul fronte della collaborazione tra l’istituto e piazza Trento e Trieste.
«Questa – commenta l’assessore all’Istruzione Pier Franco Maffè – è una bella storia di civiltà che insegna che occorre fornire le risposte affinché l’inclusione dei disabili sia davvero reale. È un segnale per tutti: qui, di fronte a un disagio, la scuola, i docenti e compagni si sono mobilitati per risolverlo. È un messaggio anche per le amministrazioni che devono trovare le risorse» per abbattere le barriere architettoniche e per favorire i progetti che possono agevolare la partecipazione di bambini e ragazzi diversamente abili alle attività didattiche.
Durante l’estate alla media Bonatti è proseguito l’intervento programmato per adeguare l’edificio dal punto di vista strutturale e per ridurre la dispersione del calore durante l’inverno in modo da abbattere sia il dispendio energetico che gli importi delle bollette. Gli operai sono entrati in azione anche alla elementare Volta dove sono cominciati i lavori per il consolidamento del tetto, per la manutenzione del controsoffitto del primo piano e per il rifacimento delle facciate. Il cantiere, che non si interromperà con l’inizio delle lezioni, dovrebbe rimettere a nuovo uno dei plessi più antichi della città, edificato nei primi decenni del Novecento e che da tempo dimostra tutti i segni lasciati dal tempo.
La sistemazione dello stabile costerà alle casse del Comune 400.000 euro: la somma, peraltro non indifferente, rappresenta una minima parte dei fondi che sarebbero necessari per mettere in sesto elementari e medie realizzate oltre mezzo secolo fa. Più volte, del resto, Villa ha dichiarato che l’abbattimento di alcuni immobili e la loro ricostruzione sarebbero meno dispendiosi rispetto alle manutenzioni straordinarie e agli adeguamenti degli impianti che il municipio dovrà effettuare nei prossimi anni, man mano che reperirà le risorse.