Monza: al voto il nuovo regolamento delle consulte, ma tanti quartieri dicono no

Si conclude il 28 marzo in consiglio comunale il voto sul nuovo regolamento delle consulte di Monza, ma tanti quartieri si oppongono al testo del consiglio comunale.
Il municipio di Monza
Il municipio di Monza Fabrizio Radaelli

Continuerà ancora il prossimo 28 marzo la discussione in consiglio comunale sul testo del nuovo regolamento delle consulte di quartiere di Monza. Una prima seduta si è già svolta il 21 marzo, ora si attende la conclusione delle considerazioni e il voto dell’aula.

Alla vigilia della commissione e del successivo avvio del dibattito in consiglio comunale tutti i consiglieri comunali hanno ricevuto un documento unico firmato da otto coordinatori (su dieci) a nome delle otto consulte firmatarie (Centro – San Gerardo, San Carlo – San Giuseppe, Libertà, Sant’Albino, Cederna – Cantalupo, San Rocco, San Fruttuoso, San Biagio – Cazzaniga).

Un testo che riassume in sei punti quelle che sono le principali criticità del nuovo regolamento, emerse dal lungo confronto tra consulte, chiamate ad esprimere correzioni e osservazioni sul testo del nuovo regolamento.

Tra i punti emersi dal confronto tra le consulte c’è la richiesta di inserire tra le funzioni dell’amministrazione comunale la comunicazione periodica verso le consulte, relativamente a temi di interesse per i quartieri, o in risposta a segnalazioni puntuali della consulta stessa. Non piace la possibilità lasciata alle consulte di poter discutere solo dei «temi ammessi e di competenza», né la sostituzione del bilancio partecipativo con i patti di cittadinanza, «privi di riferimenti economici specifici». Dubbi anche riguardo alla possibilità di sfiduciare il coordinatore e alle motivazioni che possono portare a tale decisione, così come ai membri delle consulte paiono poco chiare le situazioni che potrebbero provocare lo scioglimento delle consulte.

Un’ultima obiezione sul diritto di partecipazione. «Occorre specificare che solo chi riveste ruoli politici e istituzionali o elettivi in partiti o liste civiche non può essere membro o coordinatore delle consulte, ammettendo però le altre modalità di partecipazione politica».