Monza: addio “doc” Luca Viganò, come il padre Giuseppe sempre pronto per gli altri

È morto Luca Maria Viganò, medico monzese, volontario, sempre pronto e disponibile ad aiutare gli altri.
Solidarietà volontariato carità sostegno - Image by jcomp on Freepik
Solidarietà volontariato carità sostegno – Image by jcomp on Freepik

Medico, volontario, sempre pronto e disponibile ad aiutare gli altri. Luca Maria Viganò si è spento a poco più di sessant’anni, vinto da una malattia che difficilmente consente speranze a lungo termine e che lui, che si era occupato anche della terapia del dolore, ben conosceva.

Monza: addio “doc” Luca Viganò, i ricordi di padre Domenico Vittorini e don Pierangelo Ondei

Monzese, era figlio di Giuseppe, già infermiere all’ospedale San Gerardo, promotore instancabile di carità nei paesi poveri del mondo con il Gruppo di Evangelizzazione e Promozione Umana e la mostra del presepio in Arengario, insignito del Giovannino d’oro.

Monza medico Luca Maria Viganò
Monza medico Luca Maria Viganò

Come il padre, anche Luca si prodigava in modo generoso e gratuito. Padre Domenico Vittorini, priore Agostiniano di Bologna, nel corso dell’omelia funebre ha ricordato di averlo conosciuto giovane bersagliere in Libano. Di fonte agli orrori dei massacri nei campi profughi di Sabra e Shatila, entrambi maturarono una profonda convinzione di pace e aiuto al prossimo: lui si fece frate, Viganò divenne medico.
Don Pierangelo Ondei, direttore del Piccolo Cottolengo – Don Orione, struttura con la quale Viganò ha collaborato, ha rimarcato «l’impronta indelebile» lasciata dal medico monzese che «ha insegnato la carità e la compassione per i fratelli più deboli».

Monza: addio “doc” Luca Viganò, onesta morale e professionale

In tanti hanno ricordato la sua onestà morale e professionale, la sua integrità intellettuale, il rispetto nei confronti delle persone e dei pazienti, il suo “esserci sempre”, il suo sorriso gentile capace di rinfrancare i malati. Dopo aver scoperto la malattia le preoccupazioni del medico non erano state per sé ma per chi gli stava accanto: la moglie Cinzia, sempre vicina al marito nelle iniziative caritatevoli, le figlie Aurora e Serena, “le sue stelline”, le sorelle Francesca e Laura, i suoi pazienti degli studi di medicina generale e di medicina del lavoro a Milano e del Teatro alla Scala.