Aveva insegnato ginnastica, pilates e diverse discipline sportive a tanti monzesi. In molti ricordano Tania Cappiello, scomparsa a 55 anni mercoledì 20 dicembre, per la sua competenza, per l’attenzione che prestava nei confronti dei suoi allievi (che lei chiamava affettuosamente “i miei ragazzi”) sia dal punto di vista tecnico sia sotto l’aspetto umano.
Monza: addio a Tania Cappiello, lo sport era vita e professione
Tania Cappiello amava lo sport. Lo sport era la sua vita e la sua professione. Da giovane aveva praticato a livello agonistico il pattinaggio artistico su ghiaccio disputando anche alcune gare a livello nazionale. Appesi i pattini al chiodo si era dedicata all’insegnamento con molta passione e competenza. Per diversi anni è stata insegnante al Mamete, la palestra di via Aspromonte chiusa nel 2021. Era istruttrice certificata di indoor cycling, fitboxe, tonificazione, step e pilates.
Monza: addio a Tania Cappiello, il ricordo delle colleghe
«Tania studiava, approfondiva le materie di insegnamento perché anche nel campo del fitness occorre aggiornarsi sempre» affermano ancora incredule le colleghe dell’ASD Sport Village Monza, la struttura dove lavorava da circa quattro anni.
«L’avevamo vista pochi giorni prima della sua morte – ricordano – e parlavamo ancora di lavoro perché lei era affezionatissima alla sua professione e non voleva lasciarla. L’ultima volta che è venuta in palestra è stato il 1° dicembre. Abbiamo cercato di convincerla a non stancarsi, le abbiamo consigliato di riposarsi, ma abbiamo fatto veramente fatica. Lei voleva esserci a tutti i costi».
Tania Cappiello aveva scoperto la sua malattia circa quattro anni fa. Ma da sportiva qual era aveva accettato la sfida e con una grandissima forza di volontà aveva intrapreso la sua personale partita. «L’ammiravamo per la sua tenacia – riprendono le colleghe – lei non mollava mai. Al lavoro era sempre impeccabile, scrupolosa, preparatissima, attenta a ogni dettaglio. Sarà difficile sostituirla».
Monza: addio a Tania Cappiello, il coraggio di non mollare mai
Aveva un bel fisico da atleta e movimenti aggraziati che la malattia non è riuscita a scalfire. Portava con disinvoltura i capelli che erano diventati, inevitabilmente, più corti dopo le cure e riusciva a trasmettere la sua passione e la sua forza a tutti gli allievi. Le signore, soprattutto, la adoravano per il suo savoir faire, per le sue capacità di correggerle nelle posture, per la sua pazienza di ascoltarle quando qualche chilo di troppo rovinava il corpo e l’umore. Il funerale è stato celebrato giovedì 21 dicembre nella chiesa del Sacro Cuore a Triante. In tanti hanno ricordato il suo esempio, il coraggio di non mollare mai nemmeno di fronte alle difficoltà più grandi.