Monza, a processo il dirigente volato a New York in vacanza con la famiglia a spese della ditta

Aveva fatto un bel viaggio extra lusso a New York con tutta la famiglia, pagando ogni spesa con i soldi della società della quale gestiva l’amministrazione. Ora è imputato in tribunale a Monza per appropriazione indebita.
New York
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Aveva fatto un bel viaggio extra lusso a New York con tutta la famiglia, pagando ogni spesa con i soldi della società della quale gestiva l’amministrazione. Il soggiorno negli Stati Uniti con la moglie e i due figli, a spese dell’azienda, è finito però nel mirino della Procura di Monza. Sì perchè per quei fatti, un 55enne residente in Sardegna è ora imputato in tribunale a Monza per appropriazione indebita. Parte offesa è una società di Monza, specializzata in intrattenimento, con sede legale in provincia di Milano. Complessivamente all’imputato è stato contestato un ammanco ingiustificato dalle casse della società per un valore complessivo di 53.000 euro. La spesa del viaggio americano è forse quella più consistente in elenco, ma è probabile che la “montagna” di soldi sui quali la Procura ha acceso i riflettori sia riferita anche ad altre voci.

Il soggiorno nella “Grande Mela” con famiglia è la spesa che certamente “stona” più di qualunque altra con la normale vita di un’azienda. Una voce difficile da spiegare, almeno apparentemente. La questione è venuta a galla al momento in cui il nuovo amministratore unico dell’impresa è sceso in campo. Il dirigente si era accorto subito di alcune anomalie: in particolare l’attenzione si era concentrata sul fatto che ogni 15 del mese erano state addebitate (e non accreditate, come in prima stesura) sul conto corrente aziendale delle voci di spesa effettuate con una carta di credito.

«Mi insospettivo – aveva raccontato in denuncia – poiché né io né il mio socio eravamo a conoscenza di tale circostanza. Chiesi che mi fossero fornite le copie di tutti gli estratti conto della carta apprendendo che l’imputato aveva richiesto l’attivazione della carta in questione a lui intestata in qualità di legale rappresentante della società».

La carta, stando alle prime informazioni, sarebbe rimasta attiva dal gennaio del 2011 fino al 21 novembre del 2013. Nel triennio finito sotto la lente di ingrandimento della Procura di Monza, l’ex amministratore avrebbe fatto addebitare sul conto corrente aziendale 53.383 euro: voci che “si riferiscono esclusivamente a spese di natura personale”. Secondo la ricostruzione della Pubblica Accusa, in particolare avrebbe acquistato 4 biglietti aerei di andata e ritorno per New York. Un viaggio di svago effettuato ad aprile del 2011. Sono venute a galla, dal soggiorno a stelle e strisce, altre spese “sospette”: l’acquisto di capi di abbigliamento di diversi noti marchi di moda e il soggiorno in un lussuoso hotel a cinque stelle.