Monza: a mezzo secolo dal furto i carabinieri Tpc ritrovano il Colosseo misterioso

Il dipinto, un olio su tavola, era stato trafugato nel giugno del 1974 dalla Pinacoteca della Villa Reale con altre dieci opere
Il dipinto ritrovato dai carabinieri Tpc di Monza

Trafugato mezzo secolo fa è tornato a casa, a Monza, e da aprile sarà ospitato ai Musei Civici. Ma, a parte il soggetto ritratto, resta un dipinto misterioso quello recuperato dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale cittadino, svelato con effetto sorpresa nel corso di una conferenza stampa. Si tratta di un dipinto risalente al XVII secolo del quale sono ignoti al momento autore e provenienza. E per questo sarà nei prossimi mesi oggetto di studio.

Monza, dipinto raffigurante il Colosseo trafugato nel 1974 con altre dieci opere dalla Pinacoteca della Villa Reale

Realizzata con tecnica dell’olio su tavola e raffigurante il Colosseo, l’opera fu rubata insieme ad altre dieci tele d’autore (dal valore stimato, all’epoca, di 10 milioni di lire) da soggetti rimasti sconosciuti, nella notte tra il 6 e il 7 giugno del 1974 dalla Pinacoteca Civica della Villa Reale di Monza. Attraverso la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, il più grande database del mondo di opere d’arte gestito dal Nucleo Tpc, è stata rintracciata dagli uomini al comando del tenente colonnello Claudio Sanzò in una casa d’aste milanese (estranea alla vicenda) dove era stata posta in vendita a 8mila euro.

Monza, dipinto raffigurante il Colosseo lascito di Eva Galbesi Segrè

Si tratta di un’opera che era pervenuta da un lascito testamentario di Eva Galbesi Segrè, deceduta nel 1923 ed era stata esposta nella Pinacoteca, in Villa Reale, dal 1945. Secondo una prima analisi il dipinto sarebbe da collocare nell’ambito di una bottega romana di metà Seicento.

Il colonnello Sanzò, che tra pochi giorni lascerà il Nucleo, attivo dal 1969, per altro incarico, a Roma, ha ricordato il compito primario di tutela del patrimonio culturale: “Come previsto dall’articolo 9 della Costituzione – ha detto – Un compito di difesa che spetta a tutti i cittadini – ha aggiunto – perché ogni bene culturale messo in vendita viene sottratto al pubblico, alla Patria”.

Presenti anche il sindaco Paolo Pilotto e l’assessora alla Cultura Arianna Bettin. “La restituzione della tavola ai Musei Civici consentirà la sua esposizione temporanea al pubblico negli spazi della sede di via Teodolinda già dal mese di aprile, dopo un’accurata operazione di manutenzione – ha detto l’assessora – Seguirà un’attività di ricerca e studio da parte del personale scientifico del museo, finalizzata a una più precisa collocazione storico-artistica dell’opera e alla possibilità di avanzare nuove ipotesi di attribuzione”.