Ci sono tredici pagine di firme, soprattutto studenti, ma anche docenti e famiglie, in allegato alla lettera che gli studenti del liceo Valentini di Monza hanno recapitato al sindaco Paolo Pilotto. Motivo? Il freddo in cui sono costretti a vivere da settimane, con gli impianti che non funzionano come dovrebbero nello storico edificio a fianco della Villa reale.
È per questo che nella mattina di martedì 10 dicembre i ragazzi e gli insegnanti hanno sfilato da via Boccaccio a piazza Trento e Trieste, in municipio, per chiedere (e ottenere) un colloquio con il primo cittadino. I ragazzi spiegano che in particolare nei laboratori i caloriferi sono spenti o malfunzionanti e sono state registrate temperature che raramente superano i 16 gradi, attestandosi di solito intorno ai 13. Nelle altre aule, aggiungono, il funzionamento sembra invece del tutto casuale. L’aula magna, infine, sembra una caverna di ghiaccio. Leggi alla mano gli studenti dell’Isa hanno ricordato che esiste un decreto ministeriale del 1975 che definisce i parametri del riscaldamento scolastico che deve stare intorno ai 20 gradi e che solo di recente un’ordinanza comunale ha attestato il massimo a 19. Che sono tutt’altro che 13 gradi.
Monza, il Valentini e le classi a 13 gradi: termoventilatori mobili per riscaldarle
Il sindaco, secondo quanto riferito, ha ipotizzato una soluzione: pompe di calore e termoventilatori mobili per risolvere il problema, dal momento che interventi strutturali in un edificio vincolato dalle Belle arti sarebbero troppo lunghi. Ipotesi accolta con favore da studenti e insegnanti: quest’ultimi tra l’altro, come riferisce Patrizia Simonelli, hanno pensato all’iniziativa anche come esperienza di carattere civico. Gli studenti di un collettivo interno riferiscono la decisione di manifestare fino al municipio è stata presa per smuovere le acque di fronte a una situazione che durava da troppo tempo, ma che in municipio hanno riscontrato «vero dialogo con l’amministrazione comunale».