E’ un operaio 55enne, il lissonese autore del commento “Sparagli nella testa, cosa dite?” postato sui social e indirizzato al sindaco di Lissone, Concetta Monguzzi. L’uomo è stato convocato in caserma ed interrogato dal luogotenente della stazione dei carabinieri di Lissone, Roberto Coco.
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Il post, che ha avuto un forte impatto mediatico, era stato pubblicato a commento della partecipazione del sindaco al convegno “Migranti, l’accoglienza ha funzionato”, promosso a Monza dalla Rete Bonvena e reso noto dallo stesso sindaco attraverso la sua pagina Facebook. Per Monguzzi quel commento rappresentava una “minaccia, una frase forte e carica di odio”. Da qui la decisione di presentare un esposto ai carabinieri. Il 55enne si sarebbe fatto trascinare dalla voglia di scrivere sui social, senza una volontà intimidatoria reale. Di fronte ai carabinieri l’uomo si è scusato di quanto scritto.
Il sindaco, riferiscono gli inquirenti, ha ritirato l’esposto. Ma è la stessa Monguzzi a smentire: «Sta girando la falsa notizia per cui io abbia ritirato l’esposto – scrive il sindaco in un post social – Ad oggi non so chi sia l’autore della frase né l’ho mai incontrato. So che i carabinieri di Lissone hanno già identificato l’autore della minaccia a cui però non ha fatto seguito alcun incontro. Per tutelare la mia persona e la mia dignità valuterò con calma e responsabilità le azioni da intraprendere»