La metropolitana da Bettola alla Villa reale, passando per San Fruttuoso, Taccona, Rondò dei Pini e ospedale San Gerardo? Con Paolo Confalonieri il Comitato scopre l’acqua calda. «Sono sempre stato d’accordo – spiega l’assessore alla Mobilità- addirittura nel 2005, con la giunta di Michele Faglia, avevamo commissionato uno studio per il prolungamento della linea e il progetto era stato inserito nel piano di governo dell’assessore Alfredo Viganò, il percorso prevedeva il passaggio in via Borgazzi, viale Europa, Rondò dei Pini e ospedale San Gerardo». Per questo, continua Confalonieri, «colgo favorevolmente lo stimolo del Comitato, può essere un supporto utile per l’amministrazione comunale».
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Quindi lo studio non è stato dimenticato nei cassetti del municipio, come sostiene HQMonza? «No, non l’abbiamo dimenticato- replica l’assessore- faremo di tutto per appoggiare una linea che arrivi a nord della città. Continueremo a fare la nostra parte nelle sedi opportune». Confalonieri non lo dice ma fa capire che sarebbe meglio parlare di una funicolare piuttosto che di una metropolitana. Perché la strada, oggi, è tutta in salita: «Sono passati cinque anni, la MM5 praticamente è costata 120 milioni di euro al chilometro, oggi non si può più contare si finanziamenti statali o europei. E comunque il reperimento di fondi strutturali compete a ministero e Regione».
È il Comitato San Fruttuoso a fare i conti del prezzo della metropolitana monzese. Dopo avere rispolverato lo studio di fattibilità del 2012, nei giorni scorsi l’associazione ha tirato le somme. «La linea prevista nello studio di Metropolitana Milanese Spa tra Bettola (dove sta per arrivare la M1) e la Villa reale, passando per l’ospedale San Gerardo, su un itinerario di 7,6 chilometri con 8 stazioni, richiede 440 milioni di euro». Il Comitato ricorda come per la 5 tra Bignami e Garibaldi siano stati spesi 600 milioni, mentre la tratta Garibaldi- San Siro dovrebbe costarne 865. «La M4 “blu”, della quale stanno partendo i lavori a Milano, prevede un investimento di 1 miliardo e 800 milioni. Per la M3 “gialla” sono stati spesi 2mila e 100 miliardi delle vecchie lire. Senza contare M1 e M2. Il 76% delle linee metrò di Milano insistono sul suo territorio e non escono dal capoluogo. E ancora: il metrò di Brescia, inaugurato nel marzo 2013, è costato 935 milioni di euro. Non parliamo della metro C di Roma che richiede, per la sola prima tratta, addirittura 3 miliardi di euro».
E ancora: «Lo Stato partecipa a tutti questi progetti con un impegno che oscilla tra il 50 e il 70% del valore e continua ad investire in metrò, anche a Cagliari e Cosenza. Siamo contribuenti di alto livello, abbiamo diritto ad avere investimenti statali al pari degli altri. E se non si investe su Monza, le nostre tasse saranno usate solo altrove», dice Isabella Tavazzi, portavoce dell’Associazione HQMonza. Che poi si rivolge al ministro Lupi: «Ha affermato che si vorrebbe prolungare la M5 ulteriormente da San Siro a Figino-Settimo Milanese, il che comporterebbe l’esborso di circa altri 700-800 milioni di euro. Noi sosteniamo che andrebbe invece costruito il metrò di Monza: è più giustificato per la densità abitativa, per il volume degli spostamenti delle persone e dalla necessità urgente di ridurre traffico e inquinamento».