Metropolitana a Monza, il vertice tecnico: «Indispensabile subito»

Mercoledì 18 giugno riunione senza politici nella sede territoriale di Assolombarda: ecco i numeri della necessità della M5.
La riunione su M5 alla sede territoriale di Assolombarda a Monza
La riunione su M5 alla sede territoriale di Assolombarda a Monza Fabrizio Radaelli

«Il prolungamento della M5 a Monza è strategico e urgente». Parlano con una voce sola i partecipanti al tavolo promosso da Assolombarda sede di Monza e Brianza che si è svolto mercoledì pomeriggio. Hanno fatto fronte comune i rappresentanti del territorio per esprimere l’inderogabilità e la necessità di un’opera fondamentale per Monza e la Brianza.

Una prima azione che arriva a pochi giorni dalle parole del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini che ha ricordato come la Lega (il parlamento, in realtà) abbia già stanziato 900 milioni «ma ognuno deve fare la sua parte». Una doccia gelata per i sostenitori del progetto M5 ribadita anche dal presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha precisato che il Pirellone non metterà altre risorse. «Abbiamo già fatto una parte importante – ha commentato il governatore lombardo – però in questo momento non credo saremo nelle condizioni di versare ulteriori risorse». La prospettiva è l’incontro al ministero di giovedì prossimo, 26 giugno.

Metropolitana a Monza, il vertice tecnico: chi c’era

Dal tavolo di lavoro promosso da Assolombarda sede di Monza e Brianza è emersa unanime l’indispensabilità del prolungamento della M5. Un’opera fondamentale come dimostrano anche i numeri presentati durante la riunione a cui hanno partecipato Apa Confartigianato Monza e Brianza, Confcommercio insieme alle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil della Brianza e ancora Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori, l’Autodromo nazionale di Monza e il Consorzio Villa reale e Parco di Monza, con il presidente di Assolombarda sede di Monza e Brianza, Matteo Parravicini.

«Questo è il primo tavolo di lavoro per fare sistema far sentire la nostra voce sul prolungamento della M5 che può davvero fare la differenza per la competitività della Brianza e per la sua attrattività – ha affermato Parravicini -. Un’infrastruttura che potrebbe non solo decongestionare molto del traffico che tocca la nostra città e direi l’intera provincia, ma sarebbe anche un mezzo di trasporto efficace, efficiente e soprattutto sostenibile per le migliaia di persone che transitano sul nostro territorio, per curarsi, per studiare, per lavorare o per turismo. Sarà la prima metropolitana che collegherà due capoluoghi di provincia diminuendone l’inquinamento ed aumentandone la qualità della vita per entrambe».

Mentropolitana a Monza, i numeri cui rispondere: 5 milioni di persone

A confermare la necessità dell’opera sono i numeri emersi dal tavolo di lavoro. Nel 2024 la Villa reale di Monza ha registrato oltre 121.000 visitatori, evidenziando il forte attrattore turistico e culturale che necessita di connessioni più agevoli. Dall’Autodromo sono passati circa 700.000 visitatori, di questi 335.000 sono stati gli spettatori nei tre giorni dell’ultima edizione del Gran premio d’Italia.

Ogni giorno, circa 12.000 persone gravitano attorno all’ospedale San Gerardo e al polo universitario, 104.000 sono stati gli accessi al pronto soccorso nel 2024. Questi numeri sottolineano la necessità di un collegamento diretto e capillare per un polo sanitario e universitario di eccellenza regionale di tale portata. Infine per quanto riguarda la ricettività secondo Confcommercio i turisti sono aumentati del 37%, e hanno raddoppiato i giorni di permanenza rispetto al periodo pre-Covid. Numeri che confermano quanto emerso dal tavolo: la M5 non è più rimandabile.

Mentropolitana a Monza: «Non possiamo perdere la partita»

«Sono convinto – ha aggiunto Parravicini – che non possiamo permetterci di perdere la partita a causa degli extracosti che al momento non sono finanziati, o a causa delle tempistiche stringenti. Credo che la politica debba poter allungare il termine del 30 giugno 2025 senza alcun indugio. Dovremmo guardare più avanti, dobbiamo portarci a casa la miglior versione del progetto».

La richiesta unanime alla politica dei partecipanti al tavolo di confronto è che non si accumulino ulteriori ritardi. «Sebbene la questione degli extracosti, quantificati in 589 milioni di euro, abbia generato dibattito, il tavolo di lavoro ha ribadito la necessità di superare tali ostacoli. La riunione del 26 giugno a Roma sarà l’occasione per definire le soluzioni progettuali e finanziarie da adottare per garantire un celere avvio della cantierizzazione».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.