«C’è bisogno di noi nel futuro della Lombardia»: Pierfrancesco Majorino ha elencato sabato 4 febbraio a Brugherio le ragioni per le quali il 12 e 13 febbraio gli elettori dovrebbero votare per lui. «Serve una Regione più giusta che metta mano senza titubanze alla ricostruzione del servizio sociosanitario» ha affermato l’aspirante presidente del centrosinistra in aula consiliare, davanti a parecchi candidati di Pd, Patto civico, Alleanza Verdi-Sinistra e Movimento 5 stelle nella seconda tappa del pomeriggio in Brianza iniziato a Desio con gli operatori del mondo della sanità e proseguito a Monza.
Majorino a Brugherio ci crede e la sanità da riformare
«Vent’anni fa – ha aggiunto – nessuno avrebbe pensato di utilizzare il termine ricostruire, ma oggi perfino Attilio Fontana e Letizia Moratti dicono che la sanità va cambiata. Non c’è territorio in cui le liste d’attesa non siano un problema enorme da spazzare via: in nessuna regione sono cresciute con la stessa intensità e le case di comunità rischiano di essere un’etichetta nuova su un vestito vecchio». È necessario, ha proseguito il candidato, riscrivere il rapporto tra pubblico e privato all’insegna della chiarezza: la sua battaglia, ha precisato, non è contro «i grandi ospedali d’eccellenza che salvano le vite» che, però, dovrebbero farsi carico anche delle prestazioni non remunerative come il pronto soccorso. In Lombardia, ha spiegato Majorino, va rivista l’offerta sociosanitaria con l’assistenza a domicilio agli anziani non autosufficienti e ai disabili, vanno potenziati i servizi per la salute mentale, la prevenzione e i consultori pubblici.
Majorino a Brugherio ci crede, dice no a Pedemontana e sì alla metro
La Regione, ha commentato, deve essere ambiziosa sul fronte delle infrastrutture: lui in caso di vittoria è pronto a bloccare Pedemontana, a estendere le linee della metropolitana, a potenziare il trasporto pubblico su gomma e a mettere mano alla gestione di Trenord. Ha promesso investimenti nell’innovazione tecnologica e digitale, l’impiego dei fondi europei e del Pnrr per supportare le imprese, lo stop agli «appalti che determinano salari da fame», attenzione alla cultura, al sapere, alla bellezza, all’ambiente e risorse per l’housing sociale e il sostegno all’affitto. «Vogliamo una regione antimafiosa – ha dichiarato – mentre Fontana ha tolto i soldi per la gestione dei beni confiscati» alla criminalità organizzata.
Majorino a Brugherio ci crede e l’appello al Terzo Polo
«La partita è aperta – ha assicurato – non è detto che chi ha votato il centrodestra il 25 settembre faccia la stessa cosa domenica e lunedì». Sulle scelte di molti, ha ipotizzato, potrebbero pesare i problemi della sanità. «Chi vota per la Moratti – ha aggiunto – butta» l’opportunità di voltare pagina: per questo ha suggerito ai simpatizzanti del Terzo polo di valutare l’opzione del voto disgiunto. «Dobbiamo crederci – ha concluso Majorino incitando aspiranti consiglieri regionali e sostenitori – e se continuiamo con la stessa determinazione e generosità potremo vincere».